Il ritiro di Sanders

Mercoledì scorso il senatore Bernie Sanders ha ufficialmente ritirato la sua candidatura alla “nomination” democratica per le Presidenziali USA, spianando così la strada a Joe Biden, rimasto l’unico candidato. È un bene per i democratici: Sanders attraeva senza dubbio larghi strati dell’opinione più “liberal”, specie tra i giovani, ma allontanava i moderati tanto democratici che apartitici, che formano la maggioranza.

Joe Biden forse non suscita entusiasmi, ma rassicura questa maggioranza. Il suo problema ora è ottenere l’appoggio dei seguaci di Sanders e persuaderli di andare a votare (il rischio è l’astensionismo). Il coagulante sarà la lotta a Trump e penso sia alla lunga abbastanza forte.

Il campo si è così alla fine chiarito: Trump avrà come avversario Biden, un avversario che egli stesso non sottovaluta, se è vero che ha fatto tentativi (non riusciti,  anzi, rivoltatiglisi contro) di insudiciarlo con pretesi affari con l’Ucraina.

Nella situazione di pandemia che sta colpendo duramente anche gli Stati Uniti, è davvero impossibile fare qualsiasi previsione seria. Ma le possibilità di vittoria a novembre sono, perlomeno, equamente ripartite.

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