Pensieri di Ferro

COVID 19, GOVERNO E REGIONI AL GRIDO DI “FACITE AMMUINA” – Finalmente il governo ha calato sul tavolo le proprie carte relative alla fase 2. Dal 4 Maggio molte attività industriali potranno rimettersi in moto per evitare di scavare una voragine incolmabile tra l’Italia e gli altri Paesi europei. Tuttavia, sotto la pressione dei virologi, il governo ha dovuto frenare scompostamente sulla apertura dei piccoli esercizi e sulla possibilità per i cittadini di riappropriarsi dei propri diritti costituzionali. Diritti, come noto, ormai ibernati da troppo tempo in nome dell’emergenza grazie ai temutissimi Decreti del Presidente del Consiglio che, a livello di dignità di fonte normativa, sono poco più di una circolare di un preside di liceo.

Ma più che l’improbabile capacità di comunicazione del governo, ciò che dovrebbe far riflettere tutti noi è l’andamento “stop and go” messo in atto dalle singole regioni caratterizzato da brusche frenate e balzi in avanti. Da una parte Zaia che, dopo una iniziale posizione di massima chiusura, ha già previsto per i cittadini veneti la possibilità di andare nelle seconde case superando a destra il governo senza neanche mettere la freccia. Dall’altra, il governatore Toti si è accodato al sorpasso concedendo ai cittadini liguri di andare a controllare lo stato delle barche in riviera. Molto più drastica la Governatrice Jole Santelli che ha decretato dal 4 maggio la totale riapertura della regione Calabria trasformandosi così in leader pasionaria della rivolta anti clausura con il motto “la Regione è mia e me la gestisco io” di memoria sessantottina. Peccato che, alcuni Sindaci calabresi abbiano invece giurato fedeltà al governo centrale al grido “qui rimane tutto chiuso”.

Il punto delicato è che i moti calabresi hanno allarmato il “Generale De Luca” che ha immediatamente spostato le truppe cammellate sul confine della Basilicata per contrastare ogni sconfinamento degli untori. Da evidenziare, tuttavia, che fonti di intelligence ritengono che il vero scopo del Generale non sia quello di bloccare gli insorti calabresi, ma di annettersi la Basilicata con i suoi pozzi di petrolio e giacimenti di gas naturale.

Temo proprio che, finita la Pandemia, bisognerà riprendere in mano le carte e ridisegnare i rapporti Governo-Regioni almeno in situazioni di grave emergenza. Il tutto, se possibile, prima dell’arrivo delle locuste.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

[NdR – Andrea Ferretti è economista bancario e giornalista economico]

Condividi
precedente

Lato B

successivo

Emergenza Covid 19, USA e Cina a confronto

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *