Delenda Beirut
«Il Libano è senza pace. Temo che la situazione resterà tale a lungo. Chiunque si metta in mezzo a una regolarizzazione delle cose o a un’ipotesi di pace, fa brutta fine. D’altra parte il paese è stato disegnato così, cioè instabile per costituzione.
Nell’ultimo attentato è morto l’ex ministro libanese delle Finanze, Mohammed Shattah, attuale consigliere del premier Saad Hariri, figlio dell’ex premier libanese Rafiq Hariri assassinato nel 2005. A Beirut sono abitudinari; una bella autobomba e via, passa la paura.
Naturalmente la Siria ha subito preso le distanze: non siamo stati noi, hanno dichiarato, anche se la vittima era dichiaratamente anti Assad. Hezbollah ha negato di essere dietro l’attentato contro Shattah e ha respinto quelle che ha definito come “accuse sbagliate e arbitrarie”, dettate da “odio politico”. Ma va? Proprio loro che parlano di odio politico; gente che è cresciuta a pane e maledizioni, a preghiere contro gli infedeli.
E adesso il Libano si lecca le ferite. L’attentato, che ha causato la morte di altre cinque persone e decine di feriti, è avvenuto nel pieno centro cittadino, nella strada più prestigiosa di Beirut, dove ci sono banche, ministeri e anche il Serail, il complesso roccaforte del governo e dove si trova l’ufficio del premier Najib Mikati. E così anche i soliti innocenti si sono espressi e la vita e la morte continua. In un mare di parole inutili, nella convinzione che ha ciascuno di avere Dio dalla propria parte, continuano a morire gli innocenti.
Non sono una convinta estimatrice delle donne: ne conosco di eccezionali ma ne conosco anche di pessime e credo che una donna, se crudele, sia il massimo del pessimo; ma credo davvero che in questi presunti negoziati di pace in Medio Oriente, manchi il tocco femminile: la misericordia (gli uomini sono esenti da questo sentimento). Sono convinta che si farebbero passi da gigante se alcune donne di spessore potessero dire la loro. Invece il testosterone trionfa e le autobomba ritornano.
E comunque la Costituzione libanese recita che il Presidente della Repubblica deve essere Cristiano Maronita, il Primo ministro deve essere Musulmano Sunnita, il Presidente del Parlamento deve essere Musulmano Sciita, il Ministro della Difesa deve essere Greco Ortodosso. Ha tutti i presupposti per essere l’apoteosi della modernità; peccato che quando sia stata redatta non si sia preso in considerazione il fattore Umano, quello che in nome di Dio o del potere rovina tutto.
Quindi sarebbe il caso di ripartire da lì; ma stavolta senza troppi uomini con i baffi, ma con qualche valida, misericordiosa, determinata donna.»
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