Il tuo dolce corpo da uccidere (Film, 1970)

Cine 34 è un canale televisivo che riserva grandi sorprese. Per esempio, mi ha permesso di recuperare uno dei pochi film di Alfonso Brescia (spesso si faceva chiamare Al Bradley) degni di considerazione critica. Il tuo dolce corpo da uccidere, infatti, è un thriller all’italiana, caratterizzato da eccessi truculenti, sequenze oniriche, parti psichedeliche, commistione di generi e divagazioni esotico-erotiche. Produzione italo-spagnola non così povera, prima parte più ordinaria, ambientata a Madrid, seconda a Tangeri, con molte sequenze che riprendono usanze locali, fino a sconfinare nel mondo movie.

La trama si racconta in poche battute. Cliver (Ardisson) è un marito mantenuto e insoddisfatto che sogna di uccidere la ricca moglie Diana (Prevost), imprenditrice di successo che ha per amante il medico tedesco Franz (Fajardo). Quando Cliver viene a sapere che Franz ha una relazione con la moglie, lo ricatta con un documento che prova vecchi crimini nazisti, obbligandolo a uccidere Diana. Non tutto va come dovrebbe, ma non possiamo raccontare altro, visti i colpi di scena che si succedono in terra algerina. Diciamo solo che in aereo Cliver incontra la bella Elena (De Santis) e tenta di intrecciare una vera storia d’amore, visto che la ragazza ha la sua stessa passione (non condivisa dalla moglie) per i pesci e per gli acquari.

Il film è montato con rapidità insolita per il periodo storico, fotografato con toni cupi (le sequenze notturne nella casba di Tangeri sono realizzate di giorno e scurite in studio), girato con mano ferma, tra zumate figlie dei tempi, particolari e primissimi piani. La sceneggiatura è ricca di colpi di scena, tra parti oniriche straordinarie e incubi che rappresentano orrendi modi per uccidere la petulante consorte. La parte girata in Tunisia è memorabile per il colore locale (Brescia riprende persino un matrimonio arabo e la danza del ventre) e per molte sequenze di inseguimento nella casba e sui tetti delle case con panoramiche sulla città e sul lungomare.

Attori principali molto bravi, soprattutto un allucinato Ardisson, che sorride come un pazzo per tutta la pellicola e che soffre di una malattia che provoca svenimenti alla vista del sangue. Fajardo è il solito impeccabile cattivo, la Prevost una dark lady perfetta, mentre la De Santis recita uno dei primi ruoli importanti della sua carriera nei panni di un’affascinante fotomodella. Tutti doppiati. Il tuo dolce corpo da uccidere è cinema di genere di ottima qualità come in Italia non si gira da tempo.

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Regia: Alfonso Brescia. Soggetto e Sceneggiatura: Antonio Fos. Fotografia: Emilio Foriscot. Montaggio: Antonio Gimeno. Musiche: Carlo Savina. Produzione: Spagna/Italia.  Produttore: Eduardo Manzanos Brochero. Case di Produzione: Copercines, Cooperativa Cinematografica, Luis Film. Distribuzione Italia: Indipendenti Regionali, Magnum 3B. Durata: 88’. Genere: Thriller. Interpreti: Giorgio Ardisson (Clive), Francoise Prevost (Diana), Orchidea De Santis (Elena), Eduardo Fajardo (Franz), Felix Dafauce, Miguel Del Castillo, Enriqueta Serrano, Hamadi Tu Dunfi, Larbi Yacoubi.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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