Lasciati andare (Film, 2017)
Sto diventando ripetitivo. Ogni volta dico che la commedia italiana ha toccato il punto più basso, che peggio di così non si può fare, che il vostro povero critico rimpiange tutto, persino la farsa sboccata, la commedia sexy più estrema, le parodie di Franco e Ciccio, le farse di Macario e Rascel. Forse il problema è che i punti bassi da toccare sono infiniti, quindi ogni piccolo regista mette il suo tassello, il suo marchio d’autore, il suo tratto inconfondibile.
Francesco Amato è regista dallo stile televisivo che assembla per immagini una storia perennemente indecisa tra la commedia e la farsa più grottesca con protagonista uno psicanalista ebreo (Servillo) ancora innamorato della moglie (Signoris) che si fa circuire da una giovanissima personal-trainer spagnola (Echegui). A un certo punto la moglie comincia a uscire con un ex paziente del marito (Poretti) che la frequenta solo per indispettire lo psicanalista. Infine irrompe sulla scena un grottesco Marinelli, ladruncolo tossico, che con uno sciocco compare slavo vorrebbe recuperare una refurtiva sotterrata e riprendersi la compagna spagnola. Lo psicanalista tornerà con la moglie – la sola cosa scontata del film – dopo una serie di vicissitudini tanto assurde che si fatica persino a raccontarle.
Tra gli sceneggiatori dispiace vedere sprecare il talento di Francesco Bruni per un film così inutile, mentre la colonna sonora di Andrea Farri è talmente anonima che pare riprodotta da decine di fiction televisive. Fotografia monotona di Vladn Radovic, passa dal giallo anticato al blu notturno, mostrando alcuni squarci paesaggistici interessanti. Il film vince – non si sa come – diversi premi che pare inutile citare. Lo spettatore sopporta una serie di sciocchezze sceneggiate soltanto perché Toni Servillo è un grande attore che delizia il pubblico nei panni di un avaro e disincantato psicanalista, così come sprizza spontanea simpatia Veronica Echegui (prima prova italiana), nei panni di una spagnola sciroccata che si mette sempre nei guai. Poretti recita un ruolo insolito, Marinelli è molto sopra le righe ma il personaggio lo richiede. Se proprio volete vederlo, lo trovate su RaiPlay.
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Regia: Francesco Amato. Soggetto e Sceneggiatura. Francesco Amato, Francesco Bruni, Davide Lantieri. Fotografia. Vladan Radovic. Musiche: Andrea Farri. Casa di Produzione: Cattleya, Rai Cinema. Produttori: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz. Distribuzione. 01 Distribution. Durata: 99’. Genere: Commedia (?). Interpreti: Toni Servillo, Carla Signoris, Veronica Echegui, Luca Marinelli, Giacomo Poretti, Carlo De Ruggieri, Giulio Beranek, Valentina Carnelutti, Pietro Sermonti, paolo Graziosi, Giampiero De nardi, Vibncenzo nemolato, Antonio Petrocelli, Glen Blackhall.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]