UE, aiuti ad agricoltura e pesca in emergenza Covid
La crisi Covid 19 ha colpito i settori agricoltura e pesca sia direttamente, provocando una carenza di mano d’opera, che indirettamente, in quanto la chiusura del settore turismo ha provocato un crollo della domanda. La creazione di corridoi verdi per garantire il trasporto dei generi alimentari è stata importante, ma non ha risolto tutti i problemi del settore derivanti dall’emergenza Coronavirus. L’Unione europea ha preso ora misure urgenti per aiutare i produttori a garantire la continuità della fornitura dei beni alimentari.
Improvvisa scarsità di lavoratori, crollo della domanda, difficoltà nei porti, riaperture a macchia di leopardo, blocco delle frontiere, la pesca è piombata in una profonda crisi che ha portato il Parlamento Europeo ad approvare una serie di misure per assicurare assistenza finanziaria alle comunità più colpite di pescatori e acquacoltori nel corso della sessione plenaria dello scorso 17 aprile. Le misure a favore dei settori colpiti dalla crisi includono maggiori possibilità per gli aiuti di stato e l’introduzione di misure di sostegno attraverso il FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) che sarà reso più flessibile fornendo assistenza finanziaria alle organizzazioni di produttori per chi ha dovuto interrompere l’attività di pesca e per lo stoccaggio temporaneo.
La Commissione Europea ha adottato un quadro di aiuti di stato il 19 marzo 2020, modificato il 3 aprile 2020 con cui ha dato il via libera della Ue al regime italiano per 100 milioni di euro a sostegno delle piccole e medie imprese (Pmi) nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura. L’aiuto verrà erogato alle Pmi tramite l’ente pubblico Ismae (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) sotto forma di garanzie di Stato sui prestiti per gli investimenti e per il capitale di esercizio o sovvenzioni dirette sotto forma di rinuncia alla commissione applicabile alle garanzie concesse sui prestiti che coprono il 100% del rischio fino al valore nominale di 100mila euro per impresa operante nel settore agricolo primario; di 120mila euro per impresa operante nel settore della pesca; di 800mila euro per impresa operante nel settore della silvicoltura o della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. In tutti gli altri casi le garanzie coprono fino al 90% del rischio legato ai prestiti. Le garanzie saranno concesse soltanto fino a dicembre 2020; hanno una durata non superiore a sei anni e i premi relativi alle commissioni delle garanzie sono in linea con i livelli stabiliti nel quadro temporaneo.
Il Parlamento Europeo ha chiesto l’attivazione di riserve strategiche per aiutare i settori agricoli in difficoltà e hanno rimarcato che la politica agricola dell’UE avrà bisogno di un bilancio a lungo termine adeguato nel periodo che seguirà la crisi di Covid 19. Il 19 giugno 2020 gli eurodeputati hanno aumentato il sostegno di emergenza, derivante dal Fondo europeo di sviluppo rurale, che i paesi possono offrire agli agricoltori e alle piccole imprese agricole più colpite. Vista la crucialità dei lavoratori stagionali per la semina e il raccolto, l’UE ha invitato i paesi europei a considerare il lavoro stagionale nel settore agricolo fra le professioni critiche. Ha inoltre incoraggiato gli stati membri a scambiarsi informazioni sulle necessità dei lavoratori e a garantirne la libera circolazione. Il 18 giugno il Parlamento europeo ha approvato una prima serie di misure di mercato eccezionali per aiutare i produttori di vino, frutta e verdura. Una seconda serie di misure verrà decisa in seguito, perché quelle presentate sono state considerate insufficienti. Gli eurodeputati ritengono estremamente importante la sostenibilità di pesca e agricoltura per l’economia europea e il benessere dei cittadini, il sistema alimentare, dalla fase di produzione fino al consumo e agli sprechi, ha un forte impatto sull’ambiente, sulla salute e sulla sicurezza alimentare. Secondo un’indagine dell’Eurobarometro condotta ad aprile 2019, gli aspetti a cui i cittadini europei prestano più attenzione al momento dell’acquisto di un prodotto sono l’origine (53%), il prezzo (51%), la sicurezza alimentare (50%) e il gusto (49%). Per facilitare l’acquisto di alimenti sani e aiutare i consumatori a scegliere in modo più consapevole, la Commissione europea propone un’etichettatura nutrizionale sulla parte anteriore dell’imballaggio obbligatoria e armonizzata.
Il 20 maggio 2020 la Commissione europea ha presentato la strategia ‘dai campi alla tavola’ con l’obiettivo di costruire un sistema alimentare sostenibile, per salvaguardare la sicurezza alimentare e tutelare i cittadini europei e la natura. Il PE propone la revisione della legislazione in materia di pesticidi, le nuove norme per il benessere degli animali, i piani contro gli sprechi alimentari e le frodi legate all’etichettatura alimentare, l’iniziativa per il sequestro del carbonio nei suoli agricoli e la riforma del sistema agricolo dell’UE. La strategia integrerà le norme già esistenti nell’UE e costituirà un quadro normativo generale per tutta la filiera alimentare. L’obiettivo è di arrivare a ridurre del 50% l’uso e il rischio dei pesticidi chimici, di almeno il 20% l’uso dei fertilizzanti, del 50% le vendite di antimicrobici per gli animali da allevamento e per l’acquacoltura. Si intende giungere a destinare almeno il 25% dei terreni all’agricoltura biologica. Il settore agricolo dell’UE è l’unico al mondo ad aver ridotto le emissioni di gas serra, con un calo del 20% rispetto ai livelli del 1990. Ma rimane responsabile di circa il 10% delle emissioni, di cui il 70% sono causate dall’allevamento. La produzione, la trasformazione, l’imballaggio e il trasporto di prodotti alimentari costituiscono una delle cause principali del cambiamento climatico, ben il 20% del cibo in Europa viene sprecato.
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