Putin Zar a vita
Il referendum indetto da Vladimir Putin per modificare la Costituzione russa e permettergli altri tre mandati presidenziali ha avuto un risultato favorevole persino superiore alle previsioni. Oramai, Putin può essere rieletto fino al 2036. Non è detto che, elezione dopo elezione, ci riuscirà ogni volta, ma la possibilità legalmente esiste, per cui è lecito immaginarlo oramai come zar a vita. D’altra parte, nel 2036 avrà 83 anni, età alla quale (se ci si arriva) è decente pensare al ritiro.
La riforma costituzionale è un’evidente forzatura. Si è usato uno strumento di democrazia formale, come il referendum, per violare la democrazia sostanziale, che pone dappertutto limiti nel tempo ai mandati presidenziali ed è basata sull’alternanza, rischiando altrimenti di trasformarsi, se non in vera e propria dittatura, in regime a forti tinte autoritarie.
D’altra parte, Putin può dire oggi di avere dalla sua parte il favore del popolo, che ha dimostrato (pur facendo sconto delle pressioni da parte del potere e di altri metodi di controllo dell’elettorato), ancora una volta dopo tre elezioni e un periodo da Primo Ministro, di apprezzarlo e di confederarlo l’unico leader capace di tenere insieme il Paese. In qualche modo, e con metodi via via più autoritari, Putin ha rimesso ordine e ridato alla Russia una posizione di forza nel mondo. Nessuno può negarglielo. Nel giudicarlo, non possiamo usare parametri occidentali. La Russia ha una storia democratica recente e breve: governata tirannicamente per secoli dagli Zar, è passata con la Rivoluzione di Ottobre al dominio assoluto del Partito Comunista. Ha conosciuto meno di un decennio di democrazia effettiva negli anni Novanta, facendone un’esperienza traumatica: dissoluzione dell’URSS, crisi economica, corruzione massiccia.
Non è strano che buona parte della gente (quella non attiva politicamente e quindi fuori del rischio di persecuzioni) veda in Putin una garanzia di stabilità e di un governo che ha recuperato le tradizioni della vecchia Russia, reintrodotto l’economia di mercato e ristabilito la potenza della Russia e il suo orgoglio.
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