Una sull’altra (Film, 1969)
Il giallo-thriller di Lucio Fulci comincia da Una sull’altra, prima incursione nel genere da parte di un regista che fino a quel momento aveva realizzato pellicole comiche e spaghetti western conditi di un po’ di violenza. Fulci rivisita La donna che visse due volte (Vertigo, 1958) di Alfred Hitchcock (pure se lui nega) e ne ricava una vicenda inquietante e morbosa.
Il filo conduttore è la storia di un innocente che sta per essere condannato a morte: tra colpi di scena inquietanti e momenti di pura suspense il ritmo è davvero incalzante. Fulci alla sua prima prova dimostra di saperci fare con gli strumenti tipici del film di tensione. Il medico George Dumurrier, dopo la morte improvvisa della moglie Susan, eredita un milione di dollari grazie a una polizza assicurativa. Una sera va con l’amante Jane in un night club per assistere a uno spettacolo di strip-tease. La ballerina che fa lo spogliarello è identica a sua moglie, solo che si chiama Monica Weston. La polizia indaga sulla morte della moglie di George e scopre che la polizza assicurativa sulla vita di Susan è stata firmata da Monica. Non solo. Le indagini portano alla luce un altro elemento importante: Susan è stata avvelenata. Qualcuno ha obbligato Monica a firmare la polizza e tutti gli indizi portano subito a sospettare del marito che ha incassato la polizza. Prova schiacciante è una busta di denaro con le impronte digitali di George che viene ritrovata a casa di Monica.
Mi fermo qui, perché il thriller è tutto da gustare (Cine 34 lo sta programmando in questo periodo per il ciclo Giallo Italiano). Una sull’altra è un giallo psicologico girato sulla scia del successo de Il dolce corpo di Deborah di Romolo Guerrieri. Un giallo all’italiana, pure se in realtà si dovrebbe definire alla francese perché debitore dell’intrigo alla francese (vedi I diabolici di Clouzot), meglio ancora all’americana, perché lo schema di fondo e l’ispirazione provengono da Hitchcock e dal suo Vertigo. Fulci inserisce nel suo lavoro una sessualità perversa, morbosa e ambigua che Hitchcock non avrebbe mai osato raccontare.
Gli attori di Una sull’altra sono quanto di meglio si poteva pretendere nel cinema di genere di quel periodo. Jean Sorel è un volto tipico del giallo italiano anni Sessanta-Settanta e Fulci lo scrittura dopo il successo ottenuto ne Il dolce corpo di Deborah. Sorel lo ricordiamo in Paranoia di Umberto Lenzi (1969) e ne La corta notte delle bambole di vetro di Aldo Lado (1971). Marisa Mell è un’attrice austriaca che ha lavorato molto in Italia e in Spagna. Da noi è rimasta nell’immaginario collettivo come Eva Kant in Diabolik di Mario Bava (1967). Elsa Martinelli completa il trio, nel ruolo da amante androgina con capelli da maschiaccio, non immune da desideri saffici. Il film si ricorda per una scena lesbica tra le due donne (moglie e amante), appena accennata, a livello di sensazione epidermica. I temi del film sono comunque molto morbosi, caratteristica che si apprezza in tutti i gialli di Fulci. Ricordiamo la scena all’obitorio con un’esibizione insolita della morte.
La fotografia di Ulloa è molto curata, contribuisce a dare consistenza al clima della pellicola, così come sono di atmosfera le musiche suggestive, dal timbro jazz, di Riz Ortolani. Gli esterni sono girati in California, location estera preferita da Fulci, per la maggior parte a San Francisco. Il film è ben girato, con inquadrature eleganti ed equilibrate, molte zoomate al contrario che partono dai volti (occhi soprattutto) dei protagonisti per allontanarsi. Fulci desume la tecnica dagli spaghetti western di Sergio Leone, la utilizza nel western, la porterà all’eccesso negli horror. Recuperate questo piccolo gioiello italiano.
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Regia: Lucio Fulci. Soggetto: Roberto Gianviti e Lucio Fulci. Sceneggiatura: Lucio Fulci, Roberto Gianviti, José Luis Martinez Molla. Fotografia: Alejandro Ulloa. Musiche: Riz Ortolani. Montaggio: Ornella Micheli. Scenografie: Nedo Azzini. Produzione: Edmondo Amati per Fida. Distribuzione: Fida. Paesi di Produzione: Italia, Francia, Spagna, 1969. Genere: Thriller). Fida. Interpreti: Jean Sorel (George Dumurrier), Marisa Mell (Susan Dumurrier e Monica Weston), Elsa Martinelli (Jane), John Ireland (isp. Wald), Alberto De Mendoza (Henry Dumurrier), Jean Sobiesbky (Larry), Faith Domergue (Martha), Riccardo Cucciolla (Benjamin Wormser), Bill Wanders (assicuratore), John Douglas (alias Giuseppe Addobbati è mr. Brent), Jesus Puente (sergente), Georges Rigaud (avv. Mitchell), Franco Balducci, Felix De Fauce, Bobby Rhodes (secondino).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]