Cronache dai Palazzi

Stato di emergenza prolungato fino al 15 ottobre mentre Palazzo Madama ha approvato lo scostamento di bilancio di circa cento miliardi per far fronte alla crisi. Per quanto riguarda il modo di procedere – assunto in particolare nel recente passato legato al lockdown – durante la cerimonia del Ventaglio la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha a sua volta sottolineato: “È una questione di metodo democratico su cui pesa l’aver gestito tutte le fasi dell’emergenza con un ricorso esagerato a Dpcm, emanati senza preventiva e dovuta consultazione con un voto del Parlamento”. La questione non riguarda solo i Decreti del presidente del Consiglio dei ministri. “Anche dopo le cose non sono migliorate con il voto di fiducia usato come strumento ordinario per approvare i decreti legge di natura economica”. In particolare “il Senato non ha toccato palla”, ha sottolineato Casellati, sia nei provvedimenti governativi e soprattutto a proposito del “dl Rilancio, che è sostanzialmente una manovra di bilancio di circa 300 articoli”.

Per Elisabetta Casellati “il Senato, al pari della Camera, non può essere un convitato di pietra all’approvazione delle principali strategie per rilanciare il Paese, soprattutto adesso, che per accedere al piano per la ripresa approvato a Bruxelles, l’Italia è chiamata a predisporre ed approvare un progetto di riforme importanti e strutturali. Un programma concreto che porti sviluppo e crescita del Pil. Spetta solo al Parlamento offrire al governo linee di indirizzo vincolanti per ricostruire il Paese. Su questo non si può transigere”, ha ammonito la presidente del Senato.

A proposito di crisi economica e sociale, acuita dalla pandemia legata al Covid, Elisabetta Casellati ha inoltre ricordato  che “abbiamo bisogno subito, adesso, di interventi fiscali, finanziari ed economici importanti. Abbiamo bisogno di mettere soldi in tasca agli italiani. Abbiamo bisogno di lavoro, non di misure assistenziali o di legislazioni dell’emergenza”. Uno stato di cose senza dubbio complesso che esige una risoluzione efficace e in tempi rapidi. La situazione sociale è molto delicata non solo per le condizioni sanitarie legate al Coronavirus ma anche a causa di un sistema economico arenato e di un mondo del lavoro asfittico.

Per quanto riguarda le polemiche riguardo alla proroga dello stato di emergenza, replicando a coloro che hanno contestato la decisione, il premier Conte ha specificato: “Se non si condivide la necessità di prorogare l’emergenza lo si dica in modo franco ma non si faccia confusione”, in quanto alcuni sono convinti “che prorogare lo stato di emergenza significhi rinnovare il lockdown dal primo agosto” ma “non è affatto così”, ha ammonito il presidente del Consiglio.

Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la prudenza sulla pandemia è comunque un “richiamo prezioso e opportuno. C’è infatti la tendenza a dimenticare e a rimuovere esperienze sgradevoli. Forse non era immaginabile che la rimozione affiorasse così presto mentre nel nostro Paese continuano a morire persone per il virus. È un motivo per non abbassare le difese”, ha ammonito il presidente della Repubblica ricordando che “c’è un pericolo ancora attuale, ci sono contagi e vittime”.

I sacrifici affrontati nei mesi passati non devono essere vanificati, i comportamenti adottati “oggi ci permettono di guardare con maggiore fiducia” al futuro. In altri Paesi “il rifiuto o l’impossibilità di quei comportamenti ha provocato o sta provocando drammatiche conseguenze”, ha ricordato Mattarella sottolineando che “la libertà non è il diritto di fare ammalare gli altri”.

Per quanto riguarda il mondo della scuola, e quindi il nodale tema dell’istruzione, è di certo necessario uno “sforzo” per far sì che alla riapertura ci siano “tutte le misure e le attrezzature” tenendo conto anche delle differenze legate al territorio. Si tratta di un’operazione che coinvolge tanti protagonisti della società e della politica, da cui dipende la “possibilità per le giovani generazioni di avere un futuro migliore e contribuire a un futuro migliore”.

“È in gioco il futuro, un futuro che richiede determinazione”, ha spiegato il presidente Mattarella durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale, aggiungendo: “I nostri ragazzi hanno patito un anno di disagio. Il sistema Italia non può permettersi di dissipare altre energie in questo campo. Lo sviluppo della nostra società subirebbe un danno incalcolabile. L’apertura regolare delle scuole è un obiettivo primario. L’Italia deve raccogliere la sfida e deve essere fatto ogni sforzo”.

Rivolgendosi ai giornalisti presenti, Sergio Mattarella ha valorizzato anche l’operato del mondo dell’informazione in relazione alla situazione legata al Covid-19, il sistema “è stato interpellato dal virus e ha dato prova di essere stato al servizio dell’interesse generale e dei cittadini. Un ruolo di grande rilievo nel contrastare la pandemia. Un’opportunità forse inattesa che rilancia il ruolo del giornalismo”, che rappresenta un “ruolo opposto alle fabbriche della cattiva informazione, delle fake news”. Nel contesto legato al Coronavirus “l’informazione professionale e di qualità è stata riconosciuta dai cittadini”. L’informazione ben fatta rafforza la democrazia e la società, e soprattutto rende liberi.

Anche se siamo stati privati della nostra libertà di incontrarci e di stare con gli altri “chiusi nelle nostre case abbiamo pensato che il dopo avrebbe dovuto essere necessariamente diverso”. Si tratta di “una consapevolezza del bisogno di cambiamento che non riguarda solo la sfera personale ma che si registra nei rapporti tra Paesi diversi”, ha spiegato il presidente della Repubblica. Siamo “tutti esposti alla medesima fragilità” ma nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito ad “esperienze di preziosa, reciproca solidarietà”, sia all’interno del territorio nazionale sia all’estero, infatti allargando lo sguardo sono stati diversi i Paesi che hanno dimostrato solidarietà all’Italia, così come l’Italia si è dimostrata solidale con altri Paesi caduti nel mirino del Covid.

In un’ottica europea, l’Ue “è la cornice entro cui collocare la sapiente difesa degli interessi dei nostri concittadini”. In questo contesto “noi italiani siamo chiamati a fare la nostra parte e a utilizzare le risorse nell’ambito di un programma tempestivo, concreto e efficace”. Di fondamentale importanza è il concetto espresso anche da Papa Francesco che “nessuno si salva da solo” ed “è importante che questa nuova strada che l’Europa ha aperto non si richiuda in una visione miope”, ha ammonito Mattarella.

In definitiva “vi è un’aspettativa ricca di fiducia” e “le scelte del Consiglio europeo hanno una portata straordinaria e manifestano un’ambizione di portata storica”, non solo per quanto riguarda le risorse economiche messe a disposizione ma anche per “la qualità e le formule profondamente innovative”, in virtù delle quali le istituzioni comunitarie “hanno aperto la possibilità di una strada nuova all’integrazione europea”.

In questo frangente è però fondamentale non concentrarsi esclusivamente sugli “effetti più contingenti della crisi”, ma occorre assumere una prospettiva più ampia in grado di guardare al domani. L’Italia, a sua volta,  deve mettere nero su bianco un “programma tempestivo, concreto ed efficace di innovazione per recuperare le conseguenze negative della pandemia sul tessuto economico e sociale e avviare un consistente processo di crescita del nostro Paese. In questo è in gioco il futuro”.

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