Evviva Ferragosto!
Mai come ora il popolo italiano è diviso tra vari fronti. Per la prima volta nella storia ci si appassiona su storie di mascherine, di contagi, di numero di morti. Al di là della gravità della situazione che sembra un film americano genere catastrofe, si legge tutti i giorni di illuminati che fermano treni per ribadire l’inutilità della mascherina oppure di scazzottate e insulti per ribadire l’utilità della stessa. Ma oggi, come un dio sceso in terra, tutto il popolo sarà quasi all’unisono d’accordo su una cosa: mangiare fino allo sfinimento sotto l’egida di lasagne extralarge e pollo con i peperoni.
Ebbene sì, è finalmente Ferragosto. Sole rovente e gente seminuda al mare e sui laghi; chi invece ha scelto la montagna si riverserà su qualche malga a mangiare burro appena fatto e formaggi prelibati. Il mangiare è il comune denominatore. Chi sprezzante sostiene che non è interessato la maggior parte delle volte è perché sta da solo per la voglia matta di criticare il popolo bue che si alza il colesterolo a colpi si grigliate. E poi giù auguri. Arrivano sul telefonino messaggi di numeri sconosciuti che quando vai a vedere l’avatar, scopri essere un gatto o un cane o un paesaggio. Insomma gatti o cani che non senti da secoli e non hai più nemmeno il numero in memoria, che presi dal fuoco sacro d’agosto ti mandano auguri ed emoticon e via dicendo. Tutto questo è pittoresco e fa parte di uno standard collaudato fatto di nonne sotto l’ombrellone che sorvegliano nipoti che si tuffano e mamme premurose che spalmano crema solare a tutto spiano.
A me piace. Mi ricorda che l’estate è ancora nel suo splendore, mi intristisce perché mi fa rendere conto che a breve verrà un mese con la erre, mi fa venir voglia di cucinare il cucinabile e di invitare amici. Sudati e sazi festeggeremo una festa non festa, un po’ pagana esagerata e sguaiata forse, ma molto familiare fatta di esagerazioni e pentimenti per trovarci poi domani con un giro vita un po’ in espansione. Buon ferragosto a tutti.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione