Rassegna stampa estera
La stampa estera ancora sonnecchia sulle sorti della nostra politica. Le grandi scommesse che si giocano sui nostri media ancora non sembrano coinvolgere quelli internazionali. Vedremo nelle prossime settimane cosa succederà alla ripresa ‘ufficiale’ degli appuntamenti istituzionali. Due eventi però hanno aperto l’anno facendo abbastanza ‘rumore’: il salvataggio di più di 1000 migranti da parte della nostra Marina e soprattutto l’acquisto della Chrysler da parte di Fiat.
Dal numero di migranti salvati possiamo dedurre che il problema non è affatto risolto e che probabilmente le misure adottate non sono sufficienti ad arginare il fenomeno. Siamo in pieno inverno, ma questo sembra essere un dettaglio insignificante. Moltissimi i media che hanno riportato la notizia. Europe1 parla di “sei navi, così come alcuni elicotteri, sono stati coinvolti nelle operazioni di salvataggio. I rifugiati provengono soprattutto dall’Irak, dall’Egitto, dal Pakistan e dalla Tunisia. Dovrebbero raggiungere sabato il porto siciliano di Augusta dove il Ministro degli Interni italiano ha deciso di trasferirli.” (AFP per Europe1, Plus de 1000 migrants sauvés en 24 heures en Italie, 3 Gennaio 2014).
Anne Le NIir nel suo pezzo Italie: les premiers migrants de 2014 secourus au large de Lampedusa, scrive come “il 1° Gennaio la Marina italiana ha effettuato il suo primo salvataggio dell’anno. Più di 200 migranti erano a bordo di un’imbarcazione di fortuna, lunga 10 metri. E’ stata localizzata a circa 80 miglia dall’isola di Lampedusa, grazie al dispositivo di sorveglianza Mare Nostrum, creato dopo le tragedie del 3 e 9 Ottobre 2013.” La giornalista torna anche sugli “scandali delle condizioni sanitarie a Lampedusa”. (Anne Le Nir, Les premiers migrants de 2014 secourus au large de Lampedusa, RFI, 3 Gennaio 2014).
Anche Al Jazeera riprende la notizia affermando che “Gli italiani lavorano con la Marina maltese per salvare cinque barconi carichi di migrant e nella ricerca di altri tre disperse nel Mediterraneo (…) I migranti sono stati trasferiti sulla nave Zeffiro giovedì mattina per essere portati nel porto di Siracusa (…) A bordo si trovavano uomini e donne Eritrei, Nigeriani, Somali, del Zambia, Mali e Pakistan.” ( Al Jazeera, Italy saves hundreds off Sicily coast, 3 Gennaio 2014). Tutte persone provenienti da zone di guerra.
L’altra grande notizie è la fusione Chrysler-Fiat. Come titola Stéphane Lauer su Le Monde Fiat avale Chrysler et se 21 miliards de dolars de tésorerie, “la perseveranza di Sergio Marchionne ha finito con il ripagarlo. Cinque anni dopo aver preso la decisione di entrare nel capitale di Chrysler, l’AD di Fiat è riuscito nel suo fine, mercoledì 1° Gennaio, prendendo il controllo totale del costruttore automobilistico americano. Alla fine di un gioco di poker carico di bluff, ha strappato un accordo a VEBA, il fondo di pensione del sindacato americano dell’automobile UAW, che possedeva ancora il 41,46% di Chrysler. L’avvicinamento dei due gruppi vede la nascita del settimo costruttore mondiale.” (Le Monde, 2 Gennaio 2014)
Le Point parla di “trionfo in Borsa di Fiat dopo l’acquisto di Chrysler (…) Il gruppo ha preso alla sprovvista tutti annunciando la sera del 1° Gennaio l’acquisto dal fondo americano Veba del 41,6% di Chrysler che gli mancava per un totale di 3,3 miliardi di euro (…) La questione della strategia della Fiat, primo gruppo privato del Paese e simbolo industriale nazionale, è molto sensibile in Italia e il volentieri provocatore Marchionne si è visto spesso accusare nel passato di voler abbandonare la Penisola, in preda alla recessione, a favore della più flessibile e dinamica America del Nord.” (…) (AFP per Le Point, Fiat triomphe en Bourse après son racca de Chrysler, 2 Gennaio 2014)
Pierre di Gasquet su Les Echos scrive della “grande rivincita di Marchionne, il ‘giocatore di poker’ di Torino”. Nel suo articolo De Gasquet parla di come si “respiri un profumo di rivincita intorno al Lingotto, sede storica della Fiat a Torino. Dieci anni dopo il suo arrivo a capo della Fiat, in pieno sbandamento finanziario, l’Iatalo-canadese Sergio Marchionne ha ancora una volta confermato i suoi talenti di negoziatore e tattico fuori dal comune (…) Il tempo in cui ci si prendeva gioco di Fiat come acronimo di ‘Fix It Again Tony’ non ha più ragion d’essere oltre Atlantico.” (Les Echos, 3 Gennaio 2013)
Laurence Frost su Reuters titola il suo articolo: Marchionne’s Fiat-Chrysler coup the beginning, not the end, affermando che questo ‘colpo di Stato’ non è che l’inizio. (Reuters, 2 Gennaio 2014) Inizio di cosa? Probabilmente, come scrive David Jolyy sul New York Times, la sfida della Fiat è quella di migliorare la sua performance in Italia e Asia. “Ora, con l’acquisto di Chrysler, Marchionne, scrive il giornalista, può cominciare a realizzare il suo sogno di costruire un impianto automobilistico che possa competere mondialmente con industrie leader come Toyota, Genral Motors e Volkswagen.” (Fiat’s Challenge Is to Improve Perfomance in Italy and Asia, NYTimes, 2 Gennaio 2014). Questa ultima operazione deve servire per ridare fiducia al Paese, osare ripaga, essere flessibili e pronti al cambiamento necessario. Come ha detto Sechi alla 7 questa mattina, “l’Italia da preda deve tornare ad essere predatore”.
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