Italia delle Regioni
Nuova programmazione 2021-2027 dei Fondi europei e del “Piano Nazionale della Ripresa e della Resilienza”, la Conferenza delle regioni al ministro delle Politiche di Coesione Territoriale, Provenzano: occorre un confronto frequente con le Regioni. Il 5 novembre scorso abbiamo incontrato il Ministro Giuseppe Provenzano, lo abbiamo ringraziato della disponibilità, ma abbiamo rappresentato l’esigenza che i confronti istituzionali debbano avvenire con maggiore frequenza, soprattutto in questa fase” lo ha dichiarato Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria e Coordinatrice della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
“Abbiamo posto al Ministro tre grandi questioni su cui chiediamo un intervento tempestivo del Governo: 1. l’avvio di accordi per la riprogrammazione dei Programmi Operativi Fesr e FSE 2014-2020 e i nuovi piani di sviluppo e coesione alla luce degli accordi stipulati con lo stesso Ministro la scorsa estate che devono con urgenza portare al recupero delle spese per l’emergenza sanitaria; 2. un impegno sulla questione relativa alla limitazione al subappalto prevista dal codice italiano (Codice degli Appalti) in contrasto con le direttive europee; 3. un coinvolgimento puntuale sulla preparazione del nuovo ciclo di programmazione 2021-27”.
“Quest’ultimo è però il tema centrale: dobbiamo sapere – ha sottolineato la Presidente dell’Umbria – qual è lo stato del negoziato a livello UE per la Politica di coesione 2021-27, e qual è l’avanzamento dell’Accordo di partenariato. Il Governo deve considerare che i nuovi Programmi regionali non possono essere elaborati senza avere il riferimento dell’Accordo di partenariato e i tempi sono più che maturi. Inoltre le Regioni hanno sottolineato la complementarità delle tempistiche del React EU e del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) con la Programmazione 2021-2027. Sul fronte del PNRR c’è ancora poca chiarezza sul ruolo delle Regioni e c’è l’urgenza di potenziare con un idoneo fondo il personale delle Regioni. Queste ultime comunque, attraverso la Conferenza delle Regioni e un’interlocuzione con il Ministro Amendola, stanno predisponendo delle schede progetto a valere sullo stesso PNRR. L’obiettivo – ha spiegato la Coordinatrice della Commissione Affari europei della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome – è di pervenire alla definizione di un pacchetto di progetti prioritari da presentare al Governo centrale”.
In ambitoAassociazione dei Comuni Italiani l’appello Comuni siano coinvolti. Ristori e misure variabili per aree urbane, medi e piccoli centri. “La significativa ripresa del settore commerciale del trimestre giugno-agosto 2020 rischia di essere vanificata dalle nuove misure di contrasto alla diffusione del Covid 19. Tale settore ha per i Comuni una rilevanza non solo economica, ma strettamente connessa alla dimensione sociale ed urbanistica delle città. Per questo le amministrazioni vanno coinvolte da subito dalla definizione delle politiche di supporto per gli operatori economici più duramente colpiti dalle chiusure. Tanto più che molte misure riguardano l’esenzione da canoni e tributi comunali che, se non calibrate rischiano di mettere in grande crisi i bilanci degli enti”. Lo ha affermato Sergio Giordani, sindaco di Padova e delegato alle Attività produttive e all’innovazione tecnologica di ANCI in audizione presso la X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera sul rilancio del commercio alla luce della crisi causata dall’emergenza Covid 19.
Giordani si è soffermato su alcune proposte di Anci per supportare subito i settori del commercio e della ristorazione. Per prima cosa “la proroga alla prima metà del 2021 delle misure di esenzione previste come quella relativa all’IMU”, ed un’altra “proroga rispetto alla scadenza del 30 giugno 2021, della possibilità di concedere aiuti alle imprese in difficoltà anche da parte dei Comuni”. Secondo il delegato Anci è importante prevedere “per gli esercizi di somministrazione e per le imprese del settore del commercio su aree pubbliche l’esenzione dal versamento di TOSAP e COSAP per tutto il 2021, individuando il corrispettivo ristoro ai Comuni per le minori entrate”. Inoltre, va “costruito un intervento normativo sul tema degli affitti per gli immobili utilizzati ad uso produttivo e commerciale” e vanno “attivati al più presto, tramite lo specifico decreto di riparto del Viminale, i contributi per la riapertura e l’ampliamento degli esercizi commerciali ampliando anche la dotazione del fondo per allargare la platea dei beneficiari anche ai Comuni con popolazione superiore ai 20.000 abitanti”. Nel medio e lungo periodo – ha rimarcato il sindaco di Padova – occorre una “strategia con al centro il Comune, così da attivare politiche di sviluppo basate sulla valorizzazione del commercio di vicinanza, sull’e-commerce, sul marketing territoriale e sulla semplificazione amministrativa”.
I comuni associati nell’Anci hanno pure delineato il quadro drammatico del commercio di vicinato nei grandi centri urbani. “Un intero settore fatto di attività a conduzione familiare sta scomparendo, attività che sono per noi presidio sociale e di legalità”, ha detto Palone. “Chiediamo al governo i ristori per chi sarà costretto a chiudere a causa del nuovo Dpcm, e di dare alle aree metropolitane massima flessibilità nell’uso dei fondi per le aziende in crisi, non solo nel settore food ma anche in quello dell’abbigliamento”. “Si avvicina il Natale e non dimentichiamo che molte aziende facevano il 40% del loro fatturato proprio in questo periodo che ora si annuncia buio”.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione