Costume dei tempi
Un bel po’ di anni fa – esattamente sessantadue – accadde un fatto in un night club di Roma. Una serata allegra e anche molto amichevole fatta di risate whiskey e sigarette (a quell’epoca i cocktail erano ancora solo americani) e ballando ballando, una ballerina turca si spogliò! Apriti cielo, il giorno dopo il locale fu chiuso per oscenità. Ne è passata di acqua sotto i ponti da allora; la parola oscenità ha acquisito via via differenti significati e spesso lontani dalla matrice sessuale.
In quegli anni faceva effetto e venivano dichiarate oscene le tettone di certe attrici, le cosiddette maggiorate, vitino di vespa e balcone dove mettere vasi di fiori. Addirittura un uomo politico del tempo, allora Sottosegretario poi divenuto Presidente della Repubblica, in una torrida giornata di luglio, in un noto ristorante romano insultò una signora rea di aver tolto il bolerino e quindi di essere rimasta con le spalle scoperte. Si copra svergognata disse lui, come si permette disse lei. Insomma una roba che poi (forse) ispirò Fellini che la riportò in una scena di Boccaccio 70.
Era il comune senso del pudore, anche se a dire il vero i vestiti erano fasciatissimi, non si nascondeva nulla e le scene scollacciate cominciavano ad apparire sempre più frequentemente al cinema. Mi viene in mente Senso di Visconti, massacrato dalla censura; temi morbosi adesso quasi da collegiali.
Poi, piano piano gli anni settanta portarono il pecoreccio a galla e quindi era tutto sopra le righe, rozzo, volgare , come certe pellicole con Romoletto, la maestra, la vigilessa e via cantando dove gente in mutande si alternava a tettone nude in bella vista.
Adesso invece siamo tornati al tana libera tutti. Non c’è più il senso del pudore, tutto si può, anche vedere vecchie donne con carni flaccide atteggiarsi in atteggiamenti sexy ridendo della loro incontinenza. Questo, credo potrebbe essere etichettato come una specie di periodo del tutto è possibile, il brutto è bello, il vecchio è giovane, il buono è cattivo.
Una gran confusione mentale dalla quale sarà difficile uscire. Lo sdoganamento dei tabù non è sempre felice e forse ci riporta ai bacchettoni che insultano le donne scollate; non c’è differenza, sono tutte e due azioni estreme e tutte e due azioni poco edificanti.
Andiamo avanti così? Spero di No, non abbiamo bisogno di tutto questo, basterebbe un po’ di normalità. Avete presente la normalità? Non è una brutta parole, credetemi potrebbe piacerci.
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