Von der Leyen al Vertice mondiale sulla salute
Già in occasione del suo Discorso sullo “Stato dell’Unione” la Von der Leyen, lo scorso 16 settembre, aveva esposto la sua visione del “dopo pandemia” nell’Unione e per l’Unione, tracciando la via da seguire, definendo le priorità per la Commissione nel prossimo futuro. Nell’occasione aveva fatto riferimento al salario minimo, aveva parlato di un’Unione Europea della Sanità, del Green deal e dell’Agenda digitale, di vaccini, di Dossier internazionali, di disuguaglianze e migrazioni.
L’intenzione della von der Leyen è quella di costruire “un’Unione Europea della sanità più forte con un programma EU4Health adatto al futuro, un’Agenzia europea per i medicinali e un Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie più forti, un’Agenzia europea per la ricerca e sviluppo avanzati in campo biomedico”. A tutto questo aggiunge la proposta a Conte di organizzare in occasione della presidenza italiana del G20 un vertice globale sulla sanità nel nostro Paese, a dimostrazione del fatto che l’Europa c’è e protegge i cittadini europei. Tutto questo in un momento di grande vulnerabilità socio-sanitaria a livello geopolitico globale.
Nello scenario di politica internazionale l’aspetto sanitario e conseguentemente economico-finanziario, in questo momento sono quelli che maggiormente preoccupano chi si trova ai Vertici in posizioni decisionali. E, infatti, la von der Leyen si soffermò già a settembre su questi aspetti strategici col dire che quella che potrebbe essere avvertita come una fragilità – la crisi che stiamo vivendo causata dal Covid 19 – potrebbe essere, invece, se ben governata, quel valore aggiunto che ci consente di infondere una nuova vitalità a un’Unione Europea che sempre da più fronte si percepisce stanca e con poca vitalità. “Il futuro è nelle nostre mani. E l’Europa sarà ciò che desidereremo che sia” dice il Presidente della Commissione in occasione del suo Discordo sullo Stato dell’Unione.
Tra misure di risposta per rafforzare la capacità di reazione dell’Unione alla recrudescenza del Covid –cronaca di quanto stiamo assistendo proprio in questi giorni – tra finanziamenti UE per potenziare la sperimentazione clinica e farmacologica, misure degli Stati UE per coordinare e promuovere misure sui Test e Vaccini per individuare e arginare la pandemia, inviti alla condivisione dei Dati e Infodemia da Covid 19, si è appena concluso l’ultimo Vertice Mondiale sulla Salute nel quale, durante il suo intervento online, la von der Leyen torna sul tema dell’importanza della cooperazione globale in materia di salute. Vertice Mondiale sulla Salute che si tiene sotto l’Alto Patronato di Angela Merkel, Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, del Presidente della Repubblica Francese, della stessa von der Leyen e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La von der Leyen torna a ribadire “che occorre che tutti siano coinvolti in uno sforzo unitario per mantenere il mondo al sicuro” – a proposito del Covid e delle altre emergenze sanitarie che l’umanità sta affrontando sul Pianeta – e continua: “i ricercatori stanno lavorando ad alta velocità per comprendere nuovi Virus, sviluppare trattamenti e vaccini per frenare le pandemie e prevenire future epidemie. Il Covid ha permesso l’emersione di nuove forme di collaborazione per consentire agli scienziati di tutto il mondo di condividere i risultati in modo più veloce rispetto alle epidemie affrontate in precedenti momenti storici”.
Numerosi sono stati i temi affrontati nel Vertice Mondiale della Salute: Medicina evolutiva, Accesso alla medicina essenziale, Big data, Ricerca biomedica, Cambiamento climatico e salute, Innovazione digitale, Farmaci e Vaccini, Piano d’azione globale per una vita sana e benessere per tutti, Sicurezza sanitaria globale, Salute in tutte le politiche, Rafforzamento dei sistemi sanitari, Preparazione alla pandemia, la Sicurezza del paziente, la Salute planetaria, Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), Scienza traslazionale, Copertura Sanitaria universale.
Da come gli argomenti oggetto del Vertice sono stati declinati, l’intento è di far in modo che la Scienza, con la guida dell’OMS, si assuma una “responsabilità collettiva e non discriminatoria per sostenere una governance della Salute globale”. Si vuole promuovere un approccio “ampio e guidato dalla Scienza allo sviluppo della salute globale con gli obiettivi di sviluppo sostenibile al centro”. Si tratta di “questioni interdisciplinari, scientifiche, intersettoriali e concertate”, fondamentali per stabilire l’Agenda sanitaria globale per il prossimo futuro dell’Umanità sul nostro Pianeta.
Perché, per dirla con la von der Leyen: “la salute è più della medicina, la salute è un diritto umano”.
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