Natale?
Mi ricordo che da sempre, nell’approssimarsi delle feste natalizie, era tutto un lamento di chi era costretto a riunire la famiglia in cene interminabili sotto l’egida della migliore tradizione, le feste, Natale su tutto, con i tuoi. E che scocciatura la nonna sorda che tiene la tv alta e non si può parlare senza gridare, lo zio scapolo con i capelli tinti che si porta dietro una simil-battona per far finta di essere accasato. E poi questi ragazzini che strillano, mangiano con le mani e toccano tutto, il gatto che per scappare alla loro furia si nasconde nell’albero di Natale e fa scoppiare tutte le lucette.
Non parliamo poi dell’orgia di carboidrati e proteine e via dicendo che viene somministrata; dello sgomento della fidanzata vegana di fronte a polipi affogati, cernie al forno e quintali di calamari fritti. Lo spettacolo apocalittico di tavole piene di cibo, il tutto e di più offerto magari infiocchettato come fosse l’ultimo Natale dell’umanità.
Adesso che ci proibiscono di partecipare a queste serate felliniane la maggior parte sembra quasi a lutto. Insomma, bisogna che una cosa sia proibita per rivalutarla. Come faremo? Ma pensate che bello e pensate anche che risparmio. Intanto niente pensierini irriciclabili e tonnellate di flaconi di bagno schiuma con profumi caraibici che quando li apri devi chiamare i NAS. Niente orari; se sei solo mangi quando ti pare magari in pigiama, magari schifezze a go-go, magari solo dolci o solo fritti o solo alcol. La vera libertà del Natale, il vero dono è stato lui, l’invisibile Covid. Ha cambiato le nostre vite e abbiamo cominciato a rivalutare cose che prima affrontavamo con poco entusiasmo.
E vogliamo parlare della Messa di mezzanotte? All’improvviso tutti devoti, tutti privati di una libertà costituzionale, quella del culto. Gente che a stento ricorda i dieci Comandamenti soggetta a crisi mistica da pandemia; famosi bestemmiatori seriali che si commuovono all’idea del bimbetto che nascerà nella stalla. Pare che nascerà lo stesso solo un po’ prima, ormai la scienza fa miracoli molti più della religione.
Il succo della vicenda è che noi siamo davvero liberi e abbiamo vissuto in libertà senza pensare a quanto fossimo fortunati; poi una cosa invisibile ce lo ha ricordato con violenza. Ne usciremo cambiati, forse in peggio ma cambiati; sicuramente più schizzati e pieni di tic, forse la popolazione dei misogini subirà un’impennata. Certo è che questo Natale sarà diverso, solitario per alcuni, nostalgico per altri. Sarà malinconico per quei nonni che non vedranno i nipotini lontani, per quelle famiglie che vivono spezzettate nel mondo.
Sarà un Natale sobrio; magari più intenso, come fosse l’ultimo o il primo dell’umanità quella con la U maiuscola, starà a noi cogliere l’occasione. Vedremo come andrà.
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