Futuro di benessere o di angoscia?

Eravamo già abituati a parlare di IoT (Internet of Things, o delle cose), per fare riferimento a quel sistema di dispositivi connessi senza fili in un ambiente domestico. Ormai è il nostro quotidiano, basti pensare alle serrature delle porte, al sistema di riscaldamento, al campanello, all’auto, alla TV o ad altri elettrodomestici, che possono essere controllati da uno smartphone semplicemente con un tocco, un banale comando vocale o un po’ di commutazione con le impostazioni di sicurezza. Questi sono tutti Internet of Things, dove gli oggetti sono collegati al mondo digitale per essere governati dal terminale umano che ha in mano il suo cellulare o magari anche un orologio, che contiene tutti i comandi, le password, i codici di accesso. Già sembrava complicato e siamo già andati oltre aggiungendo all’acronimo un’altra I e passare così all’IIoT, Industrial Internet of Thing, vale a dire i sistemi che interconnettono tra loro sensori, strumenti e altri dispositivi collegati in rete con le applicazioni industriali dei computer, inclusa la produzione e la gestione dell’energia.

Si tratta di un sistema altamente tecnologico, gestito da sempre più evoluti algoritmi, che permettono la raccolta, lo scambio e l’analisi dei dati, facilitando potenzialmente miglioramenti in termini di produttività ed efficienza, nonché ulteriori possibili vantaggi economici. E’ intuitivo come in un mondo sempre più tecnologico ed interconnesso, le possibilità che vengono offerte dalla tecnologia digitale possano trovare applicazione anche in settori inimmaginabili quali, ad esempio, l’agricoltura: saranno infatti i sistemi di sensori a stabilire quando è il momento migliore per una semina o un raccolto dopo aver analizzato le condizioni del terreno e quelle meteorologiche. Diciamo che abbiamo perso il romanticismo dell’occhio del contadino ma, probabilmente, in un mondo cempre più popolato e che deve essere nutrito, la tecnologia potrebbe portare non pochi vantaggi non solo al singolo agricoltore. Nell’allevamento la possibilità di installare microchip sugli animali consente agli allevatori non solo di rintracciarli, ma anche di estrarre informazioni sulla discendenza, sul peso o sulla salute. Una garanzia per il consumatore ma anche un preoccupante brivido di paura per chi pensa che questo sistema potrebbe essere utilizzato anche sull’uomo. Ottimo argomento per complottari che addirittura sostengono che questi microchip possono essere impiantati tramite vaccinazione o scie chimiche, ma sul punto si aspettano ancora prove concrete.

Per il momento prendiamo il buono della IIoT come accaduto in India grazie ad una app che aiuta oltre trentamila agricoltori a monitorare i sistemi di pompaggi per salvare i campi e le abitazioni da inondazioni. I dispositivi includono avvisi automatizzate sulle condizioni meteorologiche, avvertono se il sistema di alimentazione fosse difettoso, monitorano i livelli dell’acqua e anche attività sospette di animali o umani. Le versioni avanzate aggiungono un timer integrato che accende e spegne la pompa

Questa tecnologia che differisce dalla normale e sempre più usata IoT è che mentre quest’ultima ha un uso prettamente domestico, la IIoT trova applicazione anche per scopi industriali quali la produzione, il monitoraggio delle catene di approvvigionamento e anche nel management delle grandi aziende. Alla base sistemi complessi di analisi di dati che vengono eseguiti tramite intelligenza artificiale che analizza e profila masse enormi di dati che, senza questa attività, resterebbero semplicemente elementi inutilizzabili. L’impiego anche sull’uomo sembrerebbe in teoria possibile e lascia inquietanti interrogativi; ma non possiamo che prendere atto dell’esistenza di questi sistemi ormai sempre più utilizzati.

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Un Commento

  • Potro’ sicuramente essere considerato un condervatore o , peggio , un reazionario , ma , considero l intelligenza artificiale un dramma anche se comporta facilitazioni per la produzione di beni necessari . Infatti la tecnologia e’ proprieta’ di grossi gruppi finanziari ovvero degli oligarchi visto l enorme sforzo finanziario che richiede . Il libero arbitrio dei popoli non ne rimarra’ scalfito ? Penso proprio di si e quindi sara’ sempre piu assoggettato al volere di una elite non certo mossa da principi aristocratici ed umanitari .

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