Lo spionaggio russo negli USA

È ormai chiaro che lo spionaggio elettronico operato da hacker russi ai danni degli Stati Uniti è di una portata e di una gravità senza precedenti. Più di quaranta Agenzie pubbliche e grandi compagnie americane appaiono compromesse. La valutazione dei danni è appena cominciata, e potrà prendere mesi, forse anni, e magari non sarà resa pubblica, data la ovvia riluttanza delle Agenzie in questione, tra cui ci sono il Pentagono e il Tesoro, a riconoscere una disastro di queste dimensioni e il fallimento di un sistema di protezione costato miliardi di dollari e sempre vantato come impenetrabile.

Un disastro che va in buona parte attribuito alla sistematica irresponsabilità dell’Amministrazione Trump, sempre miope di fronte alle azioni dell’amico Putin. Del resto, nel 2018, lo stesso Presidente aveva pubblicamente smentito, dopo un incontro con Putin a Helsinki, tutta l’Intelligence americana che aveva chiaramente rivelato le interferenze russe nel processo elettorale USA.

Questa volta, Trump non ha ancora detto una parola, concentrato com’è nel disperato tentativo di cambiare il risultato delle elezioni del 3 novembre; alla fine, però, sabato ha parlato o, meglio, ha twittato. Nella mattinata, il Segretario di Stato Pompeo (un altro dei fedelissimi) aveva ufficialmente attribuito alla Russia l’azione degli hacker. Subito dopo, il Presidente lo ha smentito, con un furioso tweet con il quale afferma che è tutta una esagerazione della stampa, pagata per occultare, casomai, un’azione della Cina e che, comunque, tutto è perfettamente sotto controllo (ripetendo iracondo: “Russia, Russia, Russia, la stampa prezzolata non sa dire altro”).

A queste ulteriori, sfacciate menzogne, vale la pena citare il commento del Presidente della Commissione di Intelligence della Camera, il democratico Schumer, che ha detto (riassumo): un altro scandaloso atto di rottura della sicurezza nazionale; un altro vergognoso gesto di servilismo verso Putin; un’altra ragione perché Trump se ne vada.

Intanto, Joe Biden ha subito dichiarato, come ci si attendeva da lui, che la sua priorità come Presidente sarà accertare i fatti e castigare i responsabili. Non sarà cosa facile, ma almeno in America c’è qualcuno che mostra un minimo di patriottismo e di dignità.

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