Il peggio è già tra noi
«Ma voi sapete chi è Razzi Antonio? Ho avuto l’occasione di sentirlo parlare intervistato alla radio, riguardo la Corea del Nord e il suo discutibile Dittatore e la recente esecuzione dello zio. Il parlamentare FI sostiene che il caro capetto Nord Coreano in effetti è un moderato; ha fatto fuori lo zio per motivi politici assolutamente giustificati. Il senatore è un addetto ai lavori in quanto fa parte della Commissione Affari esteri del Senato e quindi lui “le cose le sa bene” e la cosa che salta subito alle orecchie è la grande padronanza di linguaggio; un vero oratore con grandi proprietà di vocaboli.
È un grande appassionato di Nord Corea, è riuscito a portare la compagine calcistica Nord Coreana alla scuola calcio di Perugia, perché sostiene che lo sport sia veicolo per il dialogo e la pacificazione. Il senatore è andato in Corea del Nord di recente; è stato difficile riuscirci, ci sono voluti mesi di lavoro con gli ambasciatori. Lui sottolineava ogni lettera con un invito specifico, per invogliare le relazioni bilaterali “ci vediamo alla pizzeria Da Mario a Napoli”.
Chissà che il caro senatore Razzi Antonio dalla provincia di Chieti non riesca dove fior fiore di diplomatici hanno fallito? Portare pace e serenità in Corea del Nord, scongiurare la “minaccia atomica”, riunificare la penisola, questi i suoi propositi.
Razzi Antonio sostiene di conoscere personalmente il Dittatore Coreano, con il quale parla in tedesco, poiché Kim ha studiato a Berna e Razzi Antonio faceva l’operaio proprio lì. Quando si dice il caso. La sua padronanza della lingua lo aiuterà, anche se gira la voce a Palazzo Madama, che non si sa ancora se parli peggio l’italiano o il tedesco.
Ma lui è un’ottimista. E soprattutto si confronta sempre con i grandi della storia, non si sa mai. Adora citare Pietro Micca non sapendo assolutamente chi è e gli piace ricordare i suoi esordi nel partito Italia dei Valori. Le sue interviste hanno un non so che di epico, ogni tanto ci si ferma ad asciugarsi le lacrime, non si sa se per l’emozione o per i maltrattamenti della lingua italiana.
Eppure questa gente esiste e decide per noi. Ma quello che salta alla gola è la grande gioia che sprizza dalle sue parole. Dice di Berlusconi: “è un Messia, i magistrati gli stanno di continuo a rompergli le scatolette e non capisco il perché. Io prego ogni giorno i miei santi perché Berlusconi viva fino a 120 anni. Io darei la vita per lui, morirei. Gli darei un rene, due reni, persino mia moglie, se lei è d’accordo”.
Alcune sue esternazioni sono state di diritto riportate in una pubblicazione che raccoglie le peggiori dichiarazioni dei politici del 2013. Ecco, la casta. Si salvi chi può!»
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