Meglio le papere asiatiche
All’improvviso, abbiamo capito tutti che non ci sono più certezze. Si può sparare sulla Croce Rossa, se vogliamo buttarla in letteratura. Nessuno arriccerà il labbrino per più di pochi minuti giusto il tempo di fare un post sui Social. Abbiamo da tempo scoperto che come una banda di vampiri ci aggiriamo assetati di grandi eventi terrorizzanti ma che ci indigniamo solo dalle 50 vittime in su. Per una o due persone ignare accoltellate in nome di Dio non facciamo nemmeno un post.
Che cosa ci è successo? Siamo diventati tutti insensibili? Forse. O forse si è radicata una informazione dell’eccesso che ci ha fatto diventare appunto dei vampiri sempre in cerca di sangue. La responsabilità è condivisibile. Sicuramente i social bruciano le notizie con una velocità supersonica; la notizia è in tempo reale. Solo pochi anni fa sarebbe stata la CNN a fare da padrona sui fatti dell’assalto al Campidoglio USA, adesso invece anche il nostrano TGcom può fare la sua parte.
E come vengono, vanno. Siamo smaliziati e forse insensibili. Ci appassioniamo solo alle storie viste dal buco della serratura. Non importa il fatto in sé, importa il personaggio specie se morboso o morbosetto. La storia nella storia. Stiamo in piena pandemia e le storie dei sopravvissuti vanno per la maggiore. Trovo triste tutta questa attenzione verso anziani nelle case di riposo, persone che magari ricevono visite solo ogni tanto, all’improvviso diventano gli eroi del giorno, i più amati. Invece del rispetto, loro ricevono compassione. Si fa spettacolo con la solitudine.
Ci sono intere trasmissioni che si basano su questo. A me sembra eccessivo e fuorviante. Una Tv decadente e piagnona che monopolizza un solo argomento declinato nel pianto. Una vera tristezza. Almeno fino alla prossima tragedia.
E quindi, se non si hanno le payTv, molto meglio i documentari sulle papere asiatiche o sui vermi della Papuasia.
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