Italia delle Regioni
Individuazione del Deposito per le scorie nucleari, nasce il coordinamento Anci dei Comuni potenzialmente idonei. L’Anci nazionale e le sette Anci regionali interessate hanno istituito un coordinamento dei 67 Comuni individuati come potenziali sede del deposito nazionale nucleare. Questa scelta si situa sulla scia dell’impegno che Anci ha sempre profuso anche su questo tema e a tal proposito si ricorda al Governo l’importanza di chiudere positivamente la trattativa in corso sul ristoro del pregresso per i Comuni attualmente sede di servitù nucleare.
Nell’incontro tra le Associazioni regionali, convocato in questi giorni dall’Anci nazionale, dopo la pubblicazione dell’elenco dei territori più idonei ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, presenti il Segretario generale dell’Anci Veronica Nicotra ed Antonio Ragonesi Responsabile del settore Ambiente e Territorio, e Presidenti e direttori delle Anci regionali si è evidenziato come l’elenco, pubblicato qualche giorno fa, sia solo il primo passo di una procedura molto complessa e lunga.
Si è concordato di formulare le seguenti richieste al Governo: una proroga del termine dei 60 giorni di scadenza della consultazione avviata; attivazione di un tavolo dedicato di confronto in sede di conferenza unificata. Il coordinamento Anci si impegna a raccordare i Comuni e in questa prima fase a raccogliere le osservazioni da presentare. Il lavoro prevede da subito, a partire dalla riunione organizzata in Sardegna, l’approfondimento sulla metodologia e l’applicazione dei 28 criteri utilizzati per l’individuazione dei territori potenzialmente idonei utile per formulare osservazioni circostanziate e di merito in preparazione del confronto interistituzionale.
Per il 40° dell’istituzione della Conferenza delle Regioni, l’emissione di un francobollo celebrativo avvia le iniziative. “Sarà un francobollo a suggellare l’avvio del 40° anniversario della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Poi realizzeremo una serie di ulteriori iniziative compatibili con la situazione epidemiologica”, lo hanno annunciato Stefano Bonaccini (Presidente Regione Emilia-Romagna) e Giovanni Toti (Presidente Regione Liguria), Presidente e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
Quaranta anni fa nasceva la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in un momento caratterizzato dal superamento di una impasse sul destino delle Regioni. Fu proprio l’azione propositiva e coordinata delle Regioni, riunite nella Conferenza, a sbloccare allora il dibattito pubblico, portando l’esecutivo al riconoscimento di una sede di concertazione stabile, quale fu, dal 1983, la Conferenza Stato-Regioni. Un percorso che maturò in riforme importanti che rafforzarono progressivamente il ruolo delle istituzioni regionali e con esso la funzione della Conferenza delle Regioni.
“Oggi – scrivono Bonaccini e Toti nel testo del bollettino filatelico che illustra il francobollo per il 40° della Conferenza delle Regioni – avvertiamo la necessità di proseguire quel percorso con uno spirito da “costruttori”, verso la sconfitta del virus e per la ripresa socio-economica del nostro Paese. Con un francobollo che ricorda non solo un anniversario, ma una raggiunta maturità, affranchiamo oggi – con un pizzico di nostalgia per le modalità di trasmissione delle vecchie missive, ma con lo sguardo rivolto alla comunicazione dei nostri tempi – una nostra lettera ai cittadini e alle istituzioni, ribadendo – sottolineano ancora Bonaccini e Toti – quanto affermato nel documento consegnato al Capo dello Stato in occasione del 50° delle Regioni a Statuto ordinario: “Il rafforzamento del sistema delle autonomie, nel quadro dell’unità giuridica ed economica della Nazione, può favorire la transizione dell’amministrazione pubblica nel suo complesso a un più elevato stadio di efficacia ed efficienza, quale condizione imprescindibile per la tenuta del sistema istituzionale”. Se è vero che appare ormai “del tutto superata una ripartizione dei poteri legislativi tra Stato e Regioni secondo criteri di contrapposizione e reciproca esclusione”, è allora quanto mai urgente “assicurare centralità alle sedi della cooperazione interistituzionale e della concertazione tra i diversi livelli istituzionali, a partire dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, anche attraverso il riconoscimento costituzionale del “sistema delle Conferenze”, al fine di incrementarne l’incidenza nei procedimenti legislativi e decisionali con riguardo alle più rilevanti politiche pubbliche nazionali”.
Il francobollo celebrativo del 40° della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome avrà una tiratura di trecentomila esemplari. E’ stato stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. Il Bozzetto a cura di Maria Carmela Perrini e riproduce, in alto a destra, il logo del 40° anniversario della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome affiancato, a sinistra, dalla penisola italiana con i confini delle Regioni e delle Province autonome. Il bozzetto è completato dalla grafica stilizzata di una comunità di persone, a rappresentare i cittadini italiani. Completa la composizione una banda orizzontale tricolore. Per l’occasione sono stati realizzati un bollettino ed una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione.
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