Italia delle Regioni
Il Ministro per gli Affari Regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, ha incontrato in via della Stamperia a Roma, il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. L’appuntamento fa seguito ad un primo giro di consultazioni effettuato dal ministro con i presidenti di Regione ed ha avuto al centro gli sviluppi dell’azione di contrasto al Covid e le misure da prendere con urgenza per alleviare le gravi difficoltà di molte categorie economiche. Nel corso della riunione è emersa piena sintonia sull’esigenza di introdurre elementi di rafforzamento delle modalità con le quali verranno presi e comunicati i provvedimenti sulla pandemia, e di favorire un ampio coinvolgimento delle Regioni nell’elaborazione del Recovery Plan. Una sintonia che era già emersa nel corso della riunione che si è tenuta lunedì scorso presso la Protezione Civile Nazionale con il Comitato Tecnico Scientifico e che riguarda anche la necessità di arrivare rapidamente alla emanazione del nuovo decreto relativo alle misure di ristoro per le attività più colpite dalle restrizioni.
Abbastanza insolitamente, durante le consultazioni – riferisce Draghi – ho incontrato i rappresentanti delle Regioni, dei Comuni e delle Province. E d’altronde, in molte delle cose che ci siamo detti oggi, il loro coinvolgimento non solo è inevitabile ma è essenziale: certe cose non si fanno se non sono discusse con le Regioni”.
Ecco il testo della replica del presidente Mario Draghi al Senato il 17 febbraio scorso.
Voglio ribadire quanto consideri cruciale la funzione e il lavoro del Parlamento nella sfida che stiamo affrontando. In particolare, in relazione al Programma nazionale di Ripresa e Resilienza più volte evocato nel dibattito parlamentare, ho indicato chiaramente come la governance debba essere incardinata nel Ministero dell’Economia e delle Finanze con la strettissima collaborazione dei ministeri competenti per definire e attuare politiche e progetti di settore.
Confermo che il Parlamento sarà informato in modo adeguato e tempestivo sull’impianto complessivo del programma e sulle relative politiche specifiche di intervento.
Ovviamente sono stati sollevati molti temi nel corso del dibattito di oggi e proverò a replicare su alcune questioni puntuali. Spero di coprire almeno gli interventi che mi hanno colpito di più ma certamente mi scuso in anticipo se non dovessi rispondere ad alcune domande.
C’era un punto sull’ambiente e sul concetto di sviluppo sostenibile. Questo è alla base della giustizia tra generazioni che so il Senato sta discutendo nella forma di progetti di legge costituzionale per inserire il concetto nella Costituzione. Questo governo conferma l’impegno di andare in questa direzione.
Secondo punto sull’ambiente. A proposito dell’impatto ambientale, c’è una legge del 2015 che prevede che ci sia una valutazione ex ante ed ex post delle politiche sul capitale naturale. Il Governo conferma il suo impegno su questo punto che d’altronde è in sintonia con le linee guida, anzi segue le linee guida del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza e in accordo con le tematiche del semestre europeo.
Ha così proseguito il premier Mario Draghi. Un terzo punto riguarda il coinvolgimento delle parti sociali e di alcuni corpi intermedi. Io – in maniera abbastanza inusuale – ho voluto incontrare durante le consultazioni le parti sociali e alcuni corpi intermedi, quindi confermo l’impegno al loro coinvolgimento nell’attività di Governo. La stessa cosa per quanto riguarda le Regioni: di nuovo, abbastanza insolitamente, durante le consultazioni ho incontrato i rappresentanti delle Regioni, dei Comuni e delle Province. E d’altronde, in molte delle cose che ci siamo detti, il loro coinvolgimento non solo è inevitabile ma è essenziale: certe cose non si fanno se non sono discusse con le Regioni.
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