La verità, vi spiego, sull’amore (Film, 2017)

Da un po’ di tempo a questa parte mi piace farmi male, ché tra stupide commedie americane e pretenziosi film italiani ho fatto una scorpacciata, quasi un’indigestione, al punto che dovrò consolarmi al più presto con un’overdose di commedie francesi, le sole che non tradiscono lo spettatore. L’unica cosa memorabile del film è la canzone Ho perso il mio amore (di Cheope, Federica Abate, Giuseppe Anastasi e Arisa), che vince un meritato Nastro d’Argento.

Ultimo film del milanese Max Croci (1968-2018), morto prematuramente a soli 50 anni, regista televisivo, specializzato in cortometraggi e documentari. Tre soli film in carriera (Poli opposti e Al posto tuo, gli altri), buona tecnica e inquadrature mai banali, in questo lavoro fotografa una Torino solare e luminosa e dirige gli attori con mano ferma, ma è la sceneggiatura che latita, basata su un soggetto insulso, direi quasi irritante. La storia nasce dal lavoro di una scrittrice blogger, tale Enrica Tesio, sceneggiata da Federico Sperindei, per raccontare le vicissitudini di Dora (Angiolini), abbandonata dal marito, alle prese con due figli da crescere. La narrazione è tutta qui, per niente approfondita, si avvolge su sé stessa per far capire come Dora elabori la separazione, tra la frequentazione di un’amica a caccia di nuove esperienze, l’avventura con un giovane vicino di casa, per finire con la consapevolezza che lei e l’ex marito non si amano più. Una volta capito l’arcano tutto procede al meglio, come per miracolo, si comprende pure che l’amore per i figli non finirà mai e che insieme li ameranno sempre. Sembra un film di Bergman. Bravi Tesio e Sperindei, senza di voi la cultura italiana sarebbe ancora agli albori, probabilmente non avremmo compreso niente. Bene ha fatto il Ministero a concedere il contributo al film come lavoro d’interesse culturale, perché se una simile opera non fosse stata pensata si sarebbe dovuta inventare.

Segnaliamo pure uno spreco di buoni attori come Ambra Angiolini (spontanea e vivace), Edoardo Pesce (bravo in ogni ruolo) e Giuliana De Sio (nonna strepitosa che non vuole invecchiare). Si ride poco e ci s’incazza parecchio, come diceva Benigni in una vecchia canzone. Ma questo passa il convento del povero cinema italiano contemporaneo. Da evitare. Se proprio volete vederlo è su RaiPlay.

. . .

Regia: Max Croci. Soggetto: Enrica Tesio. Sceneggiatura: Federico Sperindei.  Fotografia: Fabio Zamarion. Montaggio: Giuseppe Trepiccione. Scenografia: Alessandra Martelli. Costumi: Alessandra Robbiati. Produttori: Marco Bertogna, Andrea Borella, Guglielmo Marchetti, Marilù Paguni, Roberta Trovato. Distribuzione: Notorious Pictures. Durata: 94’. Genere: Commedia. Interpreti: Ambra Angiolini (Dora), Massimo Poggio (Davide), Carolina Crescentini (Sara), Edoardo Pesce (Simone), Arisa (Paola), Giuliana De Sio (nonna paterna), Pia Engleberth (nonna materna), Gabriele Anagni (Enea), Giulia Salemi.

©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione

[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

Condividi
precedente

UE, lotta alla povertà

successivo

Il portavoce

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *