Donne nella Storia
Avete figli in età scolare? Oppure nipoti? Insomma avete la possibilità di sfogliare un sussidiario delle scuole medie? Se sì, fatelo e andate a sfogliare le pagine di Storia; provate a contare quante sono le donne di cui viene descritta vita o attività o contributo alla società. Poche o quasi niente; forse bisogna andare verso il ventesimo secolo per trovarne qualcuna.
Il 17 aprile Google ricorda Laura Bassi, nata a Bologna il 29 ottobre 1711, la seconda laureata d’Europa; Laura non viene “raccontata” nei testi scolastici. Laura, una rarità della sua epoca. Dal 1749 iniziò a insegnare la Fisica agli universitari, aggirando il divieto di insegnamento per le donne; già, perché all’epoca era vietato insegnare e non erano i soli divieti. In sostanza anche possedendo una mente strabiliante non poteva per legge insegnare in una Università. L’ateneo comunque non solo l’accoglieva ma a un certo punto le raddoppiò lo stipendio. Laura nonostante i divieti si costruì una notevole carriera e tra i suoi allievi ci fu anche Lazzaro Spallanzani che intraprese studi scientifici proprio grazie all’influenza della sua insegnante. Una bella storia quella di Laura Bassi; peccato sconosciuta ai più.
Sono tante le donne che hanno contribuito a migliorare la società nei tempi in cui hanno vissuto; con le difficoltà di chi non aveva nemmeno un riconoscimento giuridico ma dipendeva completamente dal padre e poi dal marito. E’ giunto il momento di riequilibrare questa disparità cominciando a inserire nei testi scolastici sin dalle medie, le storie di tante donne che hanno a volte anche pagato con la vita la loro modernità, il loro essere diverse.
Nell’ambito dei lavori del W20 (Women20, l’engagement group del G20) a presidenza italiana verrà presentata un’apposita commissione che si occuperà di cambiamento culturale. Formata da docenti, stilisti, attori e attrici, esponenti di spicco della nostra cultura, mira a cambiare lo stato delle cose, riconoscendo alle donne il loro giusto ruolo nella storia. Un passo importante, un cambiamento in atto cominciato in sordina ma ormai inarrestabile.
©Futuro Europa® Le immagini utilizzate sono tratte da Internet e valutate di pubblico dominio: per segnalarne l’eventuale uso improprio scrivere alla Redazione