Il peggio è tra noi, bis
«A volte mi chiedo come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto. E mi do spiegazioni varie; intanto parto da un dato di fatto: abbiamo una classe dirigente mediocre. Quando leggo le grandi verità del nostro Governo ho un senso di sconforto e quando leggo i parti delle loro brillanti menti ho un raptus suicida.
Una squadra di Governo dovrebbe essere formata con molta attenzione. Anche se bisogna tenere a mente gli equilibri delle varie appartenenze, specie nel caso dell’attuale, forse non sarebbe male valutare le competenze delle persone designate. Questo farebbe sì che non ci si ritrovi con gente non preparata e forte solo dell’arroganza della posizione. Secondo me ci vorrebbe un giro di vite enorme. Sarebbe opportuno che i candidati o quelli in odore di poltrona, venissero sottoposti a esami serissimi.
Per evitare che uno che fa di professione il banchiere, messo a guidare un dicastero importante, faccia una cappellata gigante e non si prenda la responsabilità ma dichiari “sono un esecutore” o “nessuno mi ha istruito”. Intanto sarebbe stato “carino” da parte sua sapere in anticipo cosa stava per accadere; tutto questo pasticcio è stato la conseguenza dell’operato di un altro ministro, Tremonti per la precisione. Pensa che grande soddisfazione poter dire: è colpa sua, altro sport diffusissimo.
La norma è stata introdotta da Tremonti nel 2009 e dava al Ministero dell’Istruzione la possibilità di evitare il blocco degli scatti salariali degli insegnanti trovando le risorse al suo interno, altra barzelletta.
Il recupero è scattato quando il Ministero dell’Istruzione non ha trovato, cosa strana, le coperture per scongelare gli aumenti annuali. E allora, più veloce di una circolare o di una velina ministeriale, il ministro Carrozza ha invitato con un tweet il ministro Saccomanni a bloccare il recupero. Ed è partita la gigantesca figura di guano e di conseguenza la giustificazione penosa del banchiere.
Eppure il banchiere è un ottimista. Basti pensare che gridando ai quattro venti notizie positive sulla presunta sconfitta della crisi, si è preso una smentita dal suo collega Draghi, che lo ha messo subito dietro la lavagna tacciandolo di diffondere informazioni non vere, perché – ha dichiarato sempre Draghi – la ripresa c’è ma è fragile e rimangono rischi finanziari, politici e geopolitici. Insomma, stai zitto!
E poi come non parlare del Financial Times che ha definito “ridicole” le parole del Ministro italiano dell’Economia, il quale ha parlato di un 2014 all’insegna della ripresa per il nostro paese, promettendo che i contribuenti pagheranno meno tasse grazie ai tagli alle spese del suo governo del valore di 32 miliardi (2% del pil) entro il 2016. Sicuramente tutto questo accadrà usando la magia, visto che l’Italia non ha fatto praticamente nulla finora per affrontare i problemi strutturali, come la bassa produttività e l’inefficienza della Pubblica Amministrazione. Certo è che la notizia è rimasta in sordina.
Ma comunque mi vengono le lacrime agli occhi. Siamo vicini al punto del non ritorno e c’è chi non se ne rende conto. Io, intanto, chiedo, ancora, asilo politico al Bingo Bongo.»
©Futuro Europa®