Il pentimento del Cardinale
Il Cardinale-Arcivescovo di Monaco, Reynhard Marx, ha scritto al Papa presentando le sue dimissioni dall’incarico, sentendosi moralmente colpevole del silenzio della Chiesa cattolica tedesca, durato decenni, sugli abusi compiuti da oltre 1400 sacerdoti su migliaia di minori (maschi in genere). Il Papa si è riservato di decidere.
Non è il primo caso, e non sarà certo l’ultimo, di pubblico pentimento da parte di un alto responsabile della Chiesa ma, per la posizione che occupa il Cardinale Marx, è senz’altro uno dei più importanti. Fino ad ora, confessioni o rimozioni da parte del Vaticano riguardavano soprattutto persone personalmente colpevoli, anche se in un passato lontano, dei fatti lamentati. Marx, a quanto pare, ne è esente. Il suo pentimento viene dalla constatazione di quante volte la Chiesa, di fronte a denunce anche precise, ha cercato di coprire tutto, limitandosi per lo più, nei confronti dei colpevoli, a semplici trasferimenti o altre misure non punitive.
Può giustificarsi, o almeno comprendersi, un simile comportamento? È chiaro che per molto tempo nella Chiesa ha prevalso l’intento di evitare scandali pubblici che avrebbero danneggiato il buon nome dell’Istituzione. Può anche comprendersi che questa preoccupazione è diventata ancora più forte quando i casi si sono moltiplicati, aprendo la possibilità di una crisi gravissima, per non parlare delle conseguenze finanziarie. Sul lungo termine, però, questo comportamento si è dimostrato miope e suicida e l’effetto è stato disastroso. In Germania ci sono 22 milioni di cattolici; quanti si sono allontanati, anche se a torto, dalla Fede (non solo in Germania, del resto)?
Il pubblico pentimento del Cardinale è quindi benvenuto, ma resterà un caso isolato e quindi inutile se la Chiesa non procederà ad una vera e completa pulizia interna.
II Sacerdoti di ogni livello che svolgono la loro missione nel rispetto del Vangelo sono molto più numerosi dei cattivi pastori. Non è giusto che siano infangati anche loro dagli atti infami di chi usurpa la qualità di curatore delle anime per soddisfare i propri vizi privati. Fede e Religione sono cose troppo importanti, troppo alte, per essere confuse con i peccati di chi, indegnamente, dovrebbe rappresentarle in terra.
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