Italia delle Regioni
All’inizio di questo 2014 che condurrà il 25 maggio prossimo alle elezioni europee, comunali e, in alcuni casi, regionali assume particolare rilevanza la questione della programmazione fondi dell’Unione Europea 2014-2020. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato recentemente una posizione condivisa sull’accordo di partenariato per la programmazione 2014-2020. Analizziamo insieme la posizione delle Regioni e delle Province autonome sull’accordo di partenariato per la programmazione 2014-2020, in relazione ai Programmi Operativi Nazionali ed a quelli Regionali.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con riferimento all’Accordo di Partenariato per la programmazione dei fondi europei 2014-2020, ha espresso sulla base delle informazioni ricevute alcune valutazioni di carattere politico, rinviando le valutazioni di merito alla lettura effettiva del testo dell’Accordo, che ancora non è stato inviato alle Regioni nella versione che sarà trasmessa alla Commissione europea.
Per quanto riguarda le Regioni più sviluppate, la Conferenza ha preso atto dei cinque Programmi Operativi Nazionali (PON), ma esprime perplessità sull’efficacia del partenariato, in quanto conosce solo i titoli dei PON e non il loro contenuto. Tale circostanza, tra l’altro, rende più difficile la scrittura dei Programmi Operativi Regionali (POR) che rischiano di proporre azioni sovrapposte a quelle che saranno previste nei PON. La Conferenza ribadisce il vincolo di risorse di 2 miliardi di euro, concordato con il Governo per quanto riguarda i PON nelle Regioni più sviluppate.
La Conferenza delle regioni italiane ha preso una chiara posizione sulla richiesta della quota di cofinanziamento da destinare al programma Youth Employment Initiative (Iniziativa per l’occupazione dei giovani) a carico del Fondo Sociale Europeo che per le regioni deve rientrare nel cofinanziamento nazionale e che l’ulteriore quota del 40 per cento dovrà essere aggiuntiva e a carico del bilancio dello Stato.
Rispetto ai fondi FEASR e FEAMP e alla programmazione dello sviluppo rurale, la Conferenza presieduta dal governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, nel segnalare una scarsa concertazione tra Governo e Regioni, esprime comunque il proprio assenso alla programmazione articolata in un PON Programma Operativo Nazionale e 21 Programmi Operativi Regionali, ma segnala l’importanza di conoscere e concordare nel dettaglio le azioni che il Governo intende proporre all’interno del PON stesso.
Diffusa tra i governatori delle regioni la soddisfazione per l’accordo complessivo raggiunto per il riparto dei fondi strutturali Ue per il periodo 2014-2020. Tuttavia è stata espressa contrarietà rispetto alla politica del governo nazionale che ha stanziato 1.800 milioni in meno a livello di cofinanziamento. Inoltre i presidenti di regione hanno notato come non sia stata ancora definita la ripartizione delle risorse europee per il Fondo di solidarietà e coesione previsto per i grandi progetti infrastrutturali.
Significativa la posizione del governatore del Lazio, Zingaretti che si è detto soddisfatto per il risultato dell’accordo”, preso in sede di Conferenza delle Regioni “per il riparto dei fondi strutturali Ue per il periodo 2014-2020 che assegna alla Regione Lazio 1 miliardo e 590 milioni di euro, una cifra superiore rispetto al riparto del periodo precedente”.
Zingaretti, interpretando il pensiero di altri governatori ha dichiarato che: “L’obiettivo ora è quello di inaugurare una nuova stagione nella gestione dei fondi UE per trasformarli nel principale motore di cambiamento per la nostra regione e far sì che nemmeno un centesimo vada perso. A questo scopo – continua Zingaretti – abbiamo istituito, per la prima volta nella nostra Regione, una cabina di regia presso l’Assessorato al Bilancio che ha lo scopo di individuare le priorità su cui concentrare le risorse. Una straordinaria occasione per il cambiamento e il rinnovamento del Lazio, in particolare per far ripartire lo sviluppo e l’occupazione nei singoli territori, per aumentare la domanda di lavoro e l’occupazione.”
Un miliardo di euro è l’entità delle risorse europee per il 2014-2020 che saranno assegnate alle Marche. Alle Marche vanno infatti 566 milioni e 942.103 euro per quello che riguarda i fondi strutturali (Fse-Fondo sociale europeo e Fesr-Fondo europeo di sviluppo regionale) cui si aggiungono 450 milioni di Psr (Programma di sviluppo rurale). Per i fondi europei si registra un +10% di risorse rispetto al programma passato.
Infine, sempre in tema di Europa, importanti novità riguardano la Macroregione adriatico ionica. Le Regioni Lombardia, Trentino Alto Adige ed Umbria hanno richiesto di poter aderire al progetto di cui fanno già parte Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. L’Unione europea ha concesso alle tre Regioni tale facoltà. “E’ la dimostrazione – commenta il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca – del peso che l’Europa assegna alla Macroregione adriatico ionica: allargando anche oltre la fascia costiera il bacino delle Regioni aderenti, la Ue imprime una spinta ancora più forte alla strategia”.
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