San Giovanni Battista
Il 24 giugno è la festa di San Giovanni. La notte tra il 23 e il 24 è la notte in cui tradizionalmente si raccoglie l’iperico e altre erbe; poi si mettono in una bacinella di acqua che deve restare all’aperto tutta la notte e la mattina dopo ci si lava la faccia. Anni addietro, nei paesi si faceva il bagnetto ai bambini.
In questa notte si celebra la Notte delle streghe e si accendono falò; in effetti, tutto questo accompagnava le celebrazioni del Solstizio di estate: i riti per la fertilità erano tutti legati al raccolto, alla terra, alla bella stagione. Da qui alle streghe il passo fu breve in un periodo poco illuminato come il Medioevo. Immaginate delle care vecchiette, chissà perché sempre le donne di mezzo, che magari raccoglievano erbe e le tritavano e mescolavano e poi facevano pozioni che aiutavano la gente in un’epoca lontana ancora secoli dalla prima aspirina. Certo, nella mente contorta dell’uomo di dio, un dio minore direi, era sicuramente losca. E di qui in avanti troppe ne morirono sui roghi, magari solo per aver curato una ferita. Perché questo erano le streghe, donne sapienti che sapevano curare con le piante medicinali e conoscevano anche l’uso di piante con effetti allucinogeni, come la belladonna e la mandragora.
In alcune città italiane, come Firenze e Torino, il 24 giugno si festeggia con sfilate in costume, falò, musica, danze e fuochi d’artificio. Cari a tutti i fiorentini i Fochi di San Giovanni. A Ragusa superiore invece la ricorrenza ha un importante significato religioso. Il 24 giugno si ricorda il giorno della nascita del Santo con la messa e l’esposizione delle reliquie. San Giovanni viene invocato per ottenere conforto dalle calamità e la guarigione del corpo. E comunque San Giovanni detto il Battista è l’unico santo (oltre alla Madre del Signore) del quale si celebra con la nascita al cielo anche la nascita secondo la carne. È l’ultimo profeta dell’Antico Testamento e il primo apostolo di Gesù.
Quando Gesù si presentò al Giordano per essere battezzato e Giovanni se lo vide davanti disse: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo!” ed ancora “Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?” e Gesù: “Lascia fare per ora, poiché conviene che adempiamo ogni giustizia”. Ma non ebbe vita facile Giovanni anche se era molto conosciuto e venerato. La moglie del despota dell’epoca, Erodiade, lo odiava poiché egli la criticava per i suoi costumi lascivi e gliela aveva giurata. Erode stimava Giovanni ma, a volte succede, su pressione della moglie lo fece arrestare e mettere in carcere. Ma Erodiade voleva fosse ucciso; cattiva e vendicativa pressava il povero Erode Antipa che invece temeva Giovanni, considerandolo uomo giusto e santo.
Ma poi successe un fatto: quando il Re diede un banchetto per festeggiare il suo compleanno partecipò con una conturbante danza anche Salomè, la figlia di Erodiade e del suo precedente marito il fratello di Erode; la sua esibizione piacque molto al Re ed ai commensali, per cui disse alla ragazza: “Chiedimi qualsiasi cosa e io te la darò”; Salomé chiese alla madre consiglio e quindi, come tutti sanno, la fanciulla chiese la testa di Giovanni. A tale richiesta della ragazza davanti a tutti, Erode non potè scappare e così decretò la fine del povero Giovanni la cui testa fu portata a fine banchetto insieme al caffè su un piatto d’argento. E vissero tutti, chi più chi meno, infelici o scontenti.
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