Le proteste a Cuba
Per la prima volta dal 1962, a Cuba la gente ha manifestato nelle piazze contro il governo comunista. La protesta, nata in un Paese di minore importanza, San Antonio de lo Baños, si è rapidamente estesa ad altre località, compresa la capitale, l’Avana. Il detonatore della crisi è stata la situazione economica difficile, aggravata dalla pandemia ma resa endemica dalle sanzioni americane e dal malgoverno. La gente però non si è limitata a chiedere alimenti, medicine, corrente elettrica, tutte cose che scarseggiano ma, per la prima volta, libertà e fine del governo comunista.
Il regime ha reagito con ampio spiegamento di forze (compresi i famigerati “berretti neri”), con contromanifestazioni e, secondo il solito copione, il Presidente cubano, Diaz-Canel, ha accusato gli Stati Uniti di voler creare il caos nell’Isola e puntato il dito contro la lobby degli emigrati cubani in Florida, che utilizza le reti sociali per incitare alla resistenza contro il regime.
Le proteste a Cuba hanno trovato subito una replica a Miami, nella vasta e prospera comunità cubana. Va detto che i cubani immigrati sono ormai in gran parte cittadini americani – e quindi elettori – e la Florida si è mostrata spesso decisiva nelle elezioni presidenziali (sia Bush jr. che Trump le debbono la Presidenza). È quindi naturale che Biden si sia subito schierato dal lato dei manifestanti cubani, ma – temo – per ora piuttosto con parole che con fatti (del resto, egli non ha finora tolte le sanzioni imposte da Trump al regime dell’Avana). L’Organizzazione degli Stati Americani ha invitato il governo cubano ad ascoltare le proteste dei cittadini. Ma non facciamoci illusioni: quel tipo di regime, finché può contare su Polizia e Forze Armate (come in Venezuela e in Nicaragua) è indistruttibile, a meno di una vera rivoluzione generalizzata e massiva, che le manifestazioni di domenica scorsa sono lontane dal rappresentare. Resta il malcontento diffuso e la vergogna di un sistema che, dal 1959, promette libertà, eguaglianza, progresso e benessere, e ha clamorosamente tradito ogni sua promessa.
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