Sicurezza stradale nella UE

Le strade dell’UE sono le più sicure del mondo. Ma quali Paesi hanno registrato i dati migliori in termini di sicurezza stradale? Ogni anno migliaia di persone perdono la vita o riportano ferite gravi a seguito di incidenti avvenuti sulle strade dell’UE. Il titolo VI del trattato di Lisbona e in particolare l’articolo 91 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) costituiscono la base giuridica per la creazione di questo spazio della sicurezza stradale, il cui scopo è quello di migliorare la sicurezza stradale e contribuire alla mobilità sostenibile. Nel 2010 l’Unione europea ha rinnovato il proprio impegno a migliorare la sicurezza stradale mediante la fissazione di un obiettivo per ridurre del 50 % il numero di vittime della strada entro il 2020, rispetto ai livelli del 2010. Tra il 2010 e il 2020, il numero delle morti sulle strade in Europa è calato del 36%. Rispetto al 2019, quando si registrarono 22.800 decessi, nel 2020 le persone che hanno perso la vita sulle strade europee sono state 4000 in meno. I dati preliminari indicano che 18 paesi dell’UE hanno registrato il minor numero di vittime mai registrato. Nel 2019 i paesi europei con i migliori punteggi per la sicurezza stradale sono stati Svezia e Irlanda, mentre quelli con i peggiori punteggi sono stati Romania, Bulgaria e Polonia.

La Svezia detiene ancora il primato delle strade più sicure (con 18 morti per milione di abitanti) mentre la Romania nel 2020 ha registrato il più alto numero di vittime (con 85 morti per milione di abitanti). Nell’UE la media è di 42 vittime per ogni milione di abitanti, rispetto alle media mondiale che supera le 180 vittime. L’impatto del minor traffico a causa dalla pandemia è evidente, sebbene difficile da quantificare. Nel 2019 l’Italia ha registrato una media di 55 vittime della strada per milione di abitanti, un dato leggermente superiore alla media dell’UE (51 vittime per milione di abitanti). Il numero delle vittime è sceso dell’1% rispetto al 2018, mentre la diminuzione nel corso degli ultimi dieci anni è stata del 20%. Nel 2018 il 12% delle persone morte nell’UE in incidenti stradali avevano tra i 18 e i 24 anni, mentre solo l’8% della popolazione europea rientra in questa fascia d’età. Le morti in questa fascia d’età sono scese del 43% dal 2010, ma i dati mostrano che i giovani continuano ad avere una probabilità sproporzionatamente maggiore di essere coinvolti in un incidente stradale mortale. Il numero di vittime anziane (al di sopra dei 65 anni) è salito dal 22% nel 2010 al 28% nel 2018, mentre il 2% delle vittime è rappresentato da bambini e ragazzi al di sotto dei 15 anni. La maggior parte delle vittime della strada nell’UE sono uomini (76%). Si tratta di una statistica relativamente stabile dal 2010 e simile in tutti i paesi dell’UE.

La Commissione europea ha pubblicato i dati preliminari sulle vittime della strada per il 2020. Si stima che 18.800 persone siano state uccise in un incidente stradale lo scorso anno, un calo annuo senza precedenti del 17% rispetto al 2019. Ciò significa che quasi 4.000 persone in meno hanno perso la vita sulle strade dell’UE nel 2020 rispetto al 2019. I minori volumi di traffico, a seguito della pandemia di Covid-19, hanno avuto un impatto chiaro, sebbene non misurabile, sul numero di vittime della strada.

Il commissario per i trasporti Adina Vălean ha dichiarato: “Con quasi 4000 morti in meno sulle strade dell’UE nel 2020, rispetto al 2019, le nostre strade rimangono le più sicure al mondo. Tuttavia, siamo indietro rispetto al nostro obiettivo per l’ultimo decennio ed è necessaria un’azione congiunta per prevenire un ritorno ai livelli pre-COVID. Nella nostra strategia per la mobilità sostenibile e intelligente, abbiamo ribadito il nostro impegno ad attuare la strategia dell’UE per la sicurezza stradale e ad abbassare il numero delle vittime per tutti i modi di trasporto vicino allo zero“.

Nel luglio 2021, gli eurodeputati della commissione per la protezione dei consumatori, hanno approvato nuove norme sulle assicurazioni di autoveicoli, tali da proteggere meglio le vittime di incidenti stradali in tutta l’UE. Al momento, i nuovi regolamenti sono in attesa dell’approvazione da tutto il Parlamento in plenaria, a seguito dell’approvazione, i paesi dell’UE avranno 2 anni per la loro attuazione. Nel corso dei prossimi mesi, è previsto anche il voto sul quadro strategico UE per la sicurezza stradale, che stabilisce le misure necessarie al raggiungimento dell’obiettivo di zero morti sulle strade europee entro il 2050. Tra le misure sopracitate, vi sono limiti di velocità di sicurezza (30 km /h nelle aree residenziali), tolleranza zero per la guida in stato di ebbrezza e un aumento in termini di dotazioni di sicurezza sia in termini di infrastrutture che di dotazioni per i veicoli. Questo provvedimento, fa seguito al quadro dell’UE 2021-2030 per la sicurezza stradale – Prossime tappe verso l'”obiettivo zero vittime” (“Vision Zero”). Il 16 aprile 2019 il Parlamento europeo ha votato le nuove norme che rendono obbligatori 30 dispositivi avanzati di sicurezza, come il sistema di adattamento intelligente della velocità, il sistema di avviso della distrazione del conducente e il sistema di frenata d’emergenza. Le tecnologie di sicurezza obbligatorie potrebbero salvare oltre 25mila vite ed evitare almeno 140mila feriti gravi entro il 2038. Il 95% degli incidenti stradali dipende infatti da errori di tipo umano. Per rendere le strade più sicure, l’UE ha anche rafforzato le norme sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture ed è al lavoro per garantire norme comuni per i veicoli a guida autonoma.

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