Politica sanitaria UE
Nel passaggio dal Trattato di Maastricht al Trattato di Amsterdam prima, e di Lisbona poi, la competenza dell’Unione in materia di tutela della salute pubblica ha subito notevoli mutazioni ampliando le proprie competenze. Tutto questo non è stato sempre programmato e graduale, dal momento che eventi come la crisi della mucca pazza, i danni da sangue infetto, l’allarme SARS e quello relativo all’influenza A/H1N1 sono tutti eventi che hanno evidenziato i limiti di efficacia degli interventi statali, contribuendo così a determinare la necessità di una più incisiva azione europea. Il corrente art. 168 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) evidenzia come la sanità pubblica, da pura competenza di supporto, incoraggiamento e coordinamento, si sia trasformata in vera e propria competenza legislativa, con l’introduzione del potere di adottare misure vincolanti dirette a fissare parametri elevati di qualità e sicurezza di organi e sostanze di derivazione umana.
La pandemia di COVID-19 ha dimostrato che cooperazione e coordinamento tra i paesi dell’UE sono indispensabili per affrontare le crisi. Per contrastare efficacemente eventuali nuove minacce sanitarie transfrontaliere, occorre rafforzare la capacità di risposta dell’UE nelle situazioni d’emergenza. Per permettere ai sistemi sanitari europei di poter reagire meglio alle potenziali crisi future, il 9 marzo gli eurodeputati hanno approvato il nuovo programma EU4Health (“programma ‘UE per la salute'”) per il periodo 2021-2027. Il budget di € 5,1 miliardi del programma consentirà all’UE di essere più pronta ad affrontare le principali minacce sanitarie transfrontaliere e verranno, al contempo, resi più facilmente disponibili e a prezzi accessibili sia i farmaci che i dispositivi medici. Il 20% del budget totale sarà investito inoltre a favore della promozione della salute e della prevenzione delle malattie (come i rischi per la salute come l’uso nocivo di alcol e tabacco).
Nello specifico, il Programma EU4Health persegue gli obiettivi di migliorare e promuovere la salute nell’Unione, al fine di ridurre l’onere delle malattie trasmissibili e non trasmissibili, sostenendo la promozione della salute e la prevenzione delle malattie, riducendo le disuguaglianze sanitarie, favorendo stili di vita sani e promuovendo l’accesso all’assistenza sanitaria. Proteggere le persone nell’Unione dalle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero e rafforzare la capacità di risposta dei sistemi sanitari e il coordinamento tra gli Stati membri per far fronte a gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, completando l’approvvigionamento nazionale di prodotti essenziali rilevanti per la crisi ed istituendo una riserva di personale medico, sanitario e di supporto. Accrescere la disponibilità e l’accessibilità, anche in termini economici, dei medicinali, dei dispositivi medici e dei prodotti pertinenti per la crisi nell’Unione e sostenere l’innovazione in relazione a tali prodotti, così come l’uso efficiente dei medicinali. Non solo di pandemia si muore, il cancro costituisce un’iniziativa primaria e trasversale. Le azioni dell’Unione nel campo del controllo del cancro, sulla base delle quali saranno costruite le ipotesi di progetti da finanziare con i vari Programmi, sono contenute in un apposito Piano “EU beating Cancer Plan”, pubblicato in data 3 febbraio 2021.
Il Parlamento Europeo ha anche editato una proposta di posizione negoziale sul rafforzamento della capacità di prevenzione, preparazione e risposta dell’UE alle crisi in caso di future gravi minacce sanitarie transfrontaliere, è stata adottata con 594 voti favorevoli, 85 contrari e 16 astensioni. Secondo la proposta, l’UE sarebbe in grado di dichiarare una situazione di emergenza sanitaria per l’UE, che farebbe scattare un maggiore coordinamento e permetterebbe lo sviluppo, lo stoccaggio e l’approvvigionamento di prodotti necessari ad affrontare la crisi. Il testo propone misure per rafforzare il monitoraggio epidemiologico e chiede agli Stati membri di intensificare la comunicazione degli indicatori sui sistemi sanitari (come la disponibilità di letti ospedalieri, la capacità di cure intensive o il numero del personale medico formato). Il testo chiede infine procedure chiare e maggiore trasparenza per le attività di aggiudicazione dell’UE e i relativi accordi di acquisto, oltre a un sistema di approvvigionamento comune per i dispositivi medici.
La relatrice sulla prima proposta Joanna Kopcińska (ECR, PL) ha dichiarato: “Le nostre proposte miglioreranno la cooperazione, garantiranno uno scambio più efficace di informazioni, competenze e buone prassi tra gli Stati membri e la Commissione, il Comitato per la sicurezza sanitaria e lo stesso ECDC. Ciò comporterà una migliore preparazione e un maggiore coordinamento della risposta al momento di affrontare le sfide sanitarie. Abbiamo anche deciso di intensificare il lavoro di analisi e modellazione. Raccogliendo ed elaborando più dati epidemiologici, l’UE può aiutare gli Stati membri a controllare i focolai senza compromettere i poteri delle autorità nazionali in materia di protezione della salute pubblica”.
La relatrice per la seconda proposta Véronique Trillet-Lenoir (Renew, FR) ha dichiarato: “L’intero sistema di prevenzione e gestione delle crisi deve essere improntato all’approccio One Health in tutte le politiche europee. La crisi di COVID-19 mostra quanto un problema di salute pubblica possa incidere sul buon funzionamento di tutti i settori della società europea. Sono pienamente favorevole all’istituzione di una procedura standard di approvvigionamento comune per i dispositivi medici. Nei negoziati con l’industria, l’Unione europea è più forte quando parla con una sola voce, a nome di tutti gli Stati membri“.
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