Cronache britanniche

Londra – Questa settimana la City è tornata di nuovo a essere il centro di feroci discussioni sulla questione dei bonus, culminato con uno scontro senza “esclusione di colpi” tra Cameron e Miliband a Westminster. Nonostante si sia opposto a un loro aumento, il PM ha, infatti, difeso a spada tratta l’intenzione di RBS (Royal Bank of Scotland) di pagare i suoi manager con generosissimi bonus, facendo così storcere più di un naso tra i contribuenti britannici che sono il maggior shareholder della banca. Il piano di Miliband prevede invece una maggiore limitazione ai lauti compensi dei banchieri della City, e un supporto a favore delle banche più piccole affinché possano competere con i cinque più grandi colossi internazionali. Sui bonus dei banchieri è intervenuto anche il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, sostenendo che un cap ai bonus non risolverebbe il problema della concorrenza e che indurrebbe anzi gli istituti di credito ad aumentare gli stipendi base dei loro manager. Tesi questa spalleggiata anche dal ministro delle finanze, George Osborne.

Forse l’ultimo film di Scorsese, invece che intitolarsi il Lupo di Wall Street avrebbe dovuto cambiare sceneggiatura e piazza chiamandosi i lupi di Canary Wharf. Di fatto, qui nella City il lupo perde il pelo ma non il vizio. Il colosso Goldman Sachs ha, infatti, aumentato lo stipendio dei suoi manager del 77% solo nel 2012 e i dati suggeriscono che le figures nel 2013 e nel futuro non cambieranno. A nulla è quindi servito il blocco imposto dall’UE sui compensi ai banchieri, il quale è stato proposto e approvato dal Parlamento Europeo, per limitare i bonus dei banchieri, che ora non potranno superare il 100% della loro retribuzione fissa.

Sembra che il gran polverone sollevato intorno allo stipendio di Stephen Hester, ex CEO di RBS, sia già soltanto un lontano ricordo da queste parti. Infatti, nonostante i danni creati nell’ultimo decennio, la cerchia dei banchieri ultra milionari della City si è estesa notevolmente, passando a sfiorare i 2700 “membri” di questo esclusivo club. La strategia di Londra è dunque chiara: onde evitare una migrazione di massa dei top bankers verso altre piazze extra europee come Hong Kong o Dubai, le banche qui stanno già adottando l’aumento delle retribuzioni base dei loro manager, in modo che il bonus di fine anno, anche se ridotto in termini percentuali rimanga poi in fondo intaccato. Insomma, come sostiene il sindaco di Londra,  Boris Johnson, “è sbagliato perseguitare i ricchi e frenare la creazione di ricchezza”, e che l’avidità è essenziale per promuovere l’attività economica, frase che gli è valsa l’accostamento a Gordon Gekko, banchiere e squalo del famoso film Wall Street.

©Futuro Europa®

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