Elisa e Marcela (Film, 2019)

Isabel Coixet dirige e sceneggia un soggetto di Narciso de Gabriel basato su una storia vera, che racconta il primo matrimonio gay, le vicissitudini di due donne, tormentate da pregiudizi e ostilità, decise a tutto pur di far trionfare il loro amore.

Il film è strutturato come un lungo flashback, il racconto della madre alla figlia abbandonata, finalmente ritrovata, con dissolvenze circolari che chiudono intensi capitoli esistenziali. Siamo nel 1885, in Galizia, un periodo storico in cui non è facile per due donne vivere liberamente un amore omosessuale; Elisa e Marcela si incontrano sui banchi di scuola e si promettono amore eterno, fino a sposarsi ingannando un parroco, con la seconda truccata da uomo (Mario) e una figlia voluta solo per rendere credibile la menzogna. Le due donne vengono osteggiate dalle famiglie di origine, separate, perseguitate, denunciate, imprigionate, ma l’amore non cede neppure di fronte a una figlia, abbandonata da Elisa in Portogallo, nelle mani di una coppia affidabile e ritrovata solo in vecchiaia. Stupendo il finale con la figlia che dice alla madre: “Tutto questo ne è valso la pena?”. Elisa fa una carezza sul volto della ragazza, non parla ma va incontro a Marcela che galoppa verso casa, come per dire che l’amore è ancora vivo (il cavallo donato è una promessa mantenuta), nonostante il tempo passato.

Un film intenso e commovente, montato con ritmi compassati, sceneggiato senza punti morti, infarcito di dialoghi letterari, fotografato in un bianco e nero struggente, bene ambientato come costumi e scenografie tra la Spagna e il Portogallo del primo Novecento. Punto dolente la confezione da fiction televisiva, che tende a diluire i tempi e a rendere l’azione poco fluida, così come non pare perfetta la fotografia in bianco e nero di Jennifer Cox, spesso troppo cupa e poco incisiva. Tutto il resto funziona bene, da una sceneggiatura costruita per flashback, fino all’interpretazione credibile delle protagoniste Natalia de Molina e Greta Fernández, passando per la colonna sonora romantica e l’ambientazione d’epoca. Regia solida ed esperta della catalana Isabel Coixet (1960), di scuola almodovariana, già nota in Italia per La mia vita senza me e Lezioni d’amore.

Prodotto e distribuito da Netflix. In concorso per l’Orso d’Oro di Berlino. Consigliata la visione senza mezzi termini, anche per capire quanta acqua sia passata sotto i ponti (non solo in Spagna) in tema di persecuzione omosessuale e di unioni gay.

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Paese di Produzione: Spagna, 2019. Regia: Isabel Coixet. Soggetto: Narciso de Gabriel. Sceneggiatura: Isabel Coixet. Fotografia: Jennifer Cox. Montaggio: Bernat Aragonés. Musiche: Sofia Oriana Infante. Costumi: Mercé Paloma. Trucco: Paco Rodríguez Frías, Montse Sanfeliu. Produzione: Lanube Películas, Rodar y Rodar Cine y Televisión, Zenit. Genere: Biografico, Drammatico, Sentimentale, Erotico. Distribuzione: Netflix. Interpreti: Natalia de Molina (Elsa), Greta Fernández (Marcela), Francesc Orella, Tamar Novas, Lluís Homar, Manolo Solo, Jorge Suquet, Manuel Lourenzo. Titolo Originale: Elisa y Marcela. Durata: 113’. Colore: B/N.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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