Carta Europea della Disabilità
Il tema della disabilità e i problemi alla libertà di movimento sono finalmente entrati a pieno titolo nell’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, ma molto rimane ancora da fare in questo senso per garantire i diritti. E’ recentemente intervenuta la commissione parlamentare per le petizioni (PETI), organismo che svolge un “ruolo di protezione” per garantire il rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD), entrata in vigore nell’Unione nel 2011, ma ancora non pienamente applicata. Dopo aver ricevuto decine di petizioni relative a questi temi, la commissione PETI ha redatto una relazione che valuta le sfide attuali che le persone con disabilità devono affrontare. Le persone con disabilità dovrebbero accedere facilmente ai trasporti, all’istruzione e al mondo digitale, nonché ad alloggi non segregati. Le persone con disabilità hanno maggiori probabilità di subire violenze o di essere emarginati nel mercato del lavoro. E’ necessario che si rendano gli edifici governativi raggiungibili da tutti e che le informazioni online siano facilmente accessibili per aumentare la partecipazione alla società. Al momento esiste solo la European Disability Card, attiva in otto paesi: Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Malta, Slovenia, Romania e Italia. In questi paesi le persone con disabilità possono richiedere la Carta e quindi avere dei servizi gratuiti o a prezzi più bassi per i trasporti, per i musei, e per molte altre cose.
I deputati del Parlamento Europeo hanno approvato con 579 voti favorevoli, 12 contrari e 92 astensioni, un testo in cui affermano che mobilità, istruzione, alloggio e partecipazione attiva nella vita pubblica rientrano tra le aree principali di cui beneficerebbero gli europei con disabilità. I deputati sostengono che l’UE dovrebbe avere una definizione comune di disabilità e introdurre una Carta europea della disabilità per il riconoscimento comune della condizione di disabilità in tutta l’Unione. Tra le loro raccomandazioni, i deputati includono un’assistenza più flessibile per i trasporti in treno con una rimozione delle barriere fisiche e amministrative, sistemi educativi in grado di accogliere diversi tipi di studenti ed esigenze, disposizione di alloggi non segregati ai cittadini con disabilità, in modo che possano essere partecipanti attivi nella loro comunità. L’Unione trarrebbe vantaggio da uno status di disabilità armonizzato all’interno dell’Unione, universalmente riconosciuto in tutti gli Stati membri. Il sistema attuale è un mosaico di regole e definizioni diverse.
Per partecipare equamente a una società che si affida sempre più alle competenze digitali, il Parlamento chiede misure concrete, come la fornitura da parte degli enti pubblici di informazioni nel linguaggio dei segni, in braille e con testi di facile lettura. Il rapporto esorta gli enti pubblici dell’UE a garantire che i loro siti web siano accessibili a tutti, compresi quelli con esigenze speciali, come richiesto dalla direttiva sull’accessibilità. Più in generale, le persone con disabilità devono essere incluse nella trasformazione digitale. L’interpretazione del linguaggio dei segni dovrebbe essere introdotta per gli eventi orali pubblici e gli edifici governativi dovrebbero essere facilmente accessibili. L’UE deve concentrarsi di più sulla lotta contro la violenza (compresa la violenza di genere) e le molestie, di cui le persone con disabilità sono vittime in maniera sproporzionata, e sul colmare il divario occupazionale che svantaggia le persone con disabilità. Il Parlamento chiede anche al Consiglio di procedere con l’approvazione della direttiva trasversale antidiscriminazione, attualmente bloccata. Un atto europeo sull’accessibilità è stato convertito in legge, ma i deputati si rammaricano che non includa disposizioni sull’accesso agli edifici e agli spazi fisici: pertanto, la Commissione dovrebbe sviluppare un solido quadro dell’UE per affrontare questi problemi. I deputati esortano gli Stati membri e gli organi dell’UE ad affrontare le questioni relative ai viaggi, all’istruzione e all’alloggio per le persone con disabilità. Ad esempio, l’UE dovrebbe imporre periodi di pre-notifica più brevi per l’assistenza ai viaggi in treno e attuare rapidamente la carta europea di disabilità. La carta migliorerebbe la parità di accesso ai diritti di libera circolazione e l’accesso transfrontaliero alle prestazioni sanitarie. Inoltre, tutti dovrebbero essere in grado di accedere a luoghi ed edifici pubblici, e quindi l’accessibilità dovrebbe essere integrata nei processi di pianificazione, affermano i deputati.
Negli altri settori chiave, i sistemi educativi hanno bisogno della capacità di accogliere tutti i tipi di studenti in modo personalizzato e le persone disabili hanno bisogno di accedere a un alloggio di buona qualità, non istituzionalizzato, in modo che possano partecipare in modo indipendente alla loro comunità, osservano i deputati. Secondo il rapporto, i fondi di coesione potrebbero essere utilizzati per migliorare le condizioni di vita delle persone con disabilità. Gli Stati membri dovrebbero mobilitare tutte le risorse disponibili per rafforzare la parità di diritti e la dignità delle persone con disabilità.
Il relatore Alex Agius Saliba (S&D, MT) ha affermato: “Le persone con disabilità continuano ad affrontare molteplici ostacoli e discriminazioni nella loro vita. Uno di questi è la mancanza di un riconoscimento reciproco della condizione di disabilità tra gli Stati membri dell’UE, e ciò rappresenta un enorme ostacolo alla loro libertà di movimento. È il momento di rispondere alle preoccupazioni dei nostri cittadini e di migliorare la vita delle persone con disabilità in un’Europa senza barriere. Dobbiamo promuovere la loro inclusione sociale ed economica e la loro partecipazione alla società, senza discriminazioni e nel pieno rispetto dei loro diritti, e su una base di uguaglianza con gli altri“.
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