The Rome Summit

Per la prima volta in Italia, il G20 prima del suo Summit ha generato moltissime aspettative e altrettante perplessità. Intanto, non banale, la preoccupazione che un evento così importante fosse un impatto molto forte per una città così compromessa e delicata come Roma e non ultimo la possibilità di atti violenti durante le manifestazioni già preannunciate. Posso dire che le preoccupazioni erano infondate. La scelta di blindare durante il weekend di Ognissanti una buona parte di un quartiere non centrale e perlopiù con pochi residenti ma sede di moltissimi uffici statali e privati è stata lungimirante. Un po’ di disagio per alcuni residenti ma in sostanza ha fatto in modo che una vasta area intorno alle sedi dei lavori fosse accessibile solo agli autorizzati. Questo, gestito benissimo dalle nostre forze dell’ordine, ha prodotto due esiti: uno che le manifestazioni svoltesi lontano dai lavori non hanno avuto nessun impatto su essi e sono state appena considerati dall’opinione pubblica e, due, i lavori non hanno subito interruzioni. L’allestimento è stato impeccabile. Il Palazzo delle Esposizioni adibito a Media Center e la Nuvola sede dei lavori ufficiali.

Per spostarsi tra un Palazzo e gli altri distanti appena 500 metri, navette e golf car. Tassativamente proibito andare a piedi. Al Summit, oltre le delegazioni dei vari Paesi erano presenti i rappresentanti della stampa di tutto il mondo e i rappresentanti di tre engagement groups, W20, C20 e Y20.

Devo dire che essere lì è stato molto interessante e importante. Eravamo in 4, la nostra Chair Linda Laura, la nostra Sherpa Martina, io e Katia la nostra capo comunicazione. Abbiamo avuto contatti e interviste con diverse tv straniere e abbiamo potuto assistere in tempo reale ad incontri istituzionali di grande spessore.

Tanti personaggi, tutti insieme e soprattutto tante delegazioni. Tutto il mondo con gli occhi puntati sul Summit. E Roma ha accolto tutti con una giornata di sole meravigliosa e tiepida. E il Vescovo di Roma, Sua Santità Papa Francesco ha ricevuto alcuni degli illustri ospiti.

Dopo tanti mesi di lavori, meeting e negoziazioni, dopo il nostro Summit di luglio abbiamo partecipato al G20 con grandi aspettative. Abbiamo fatto un grande lavoro preventivo con le nostre istituzioni, abbiamo dato prova della validità dei nostri contenuti. Il nostro Premier ha voluto far vedere al mondo la possibilità di un bicchiere mezzo pieno: sull’ambiente ha spiegato bene quanto sia difficile negoziare con Paesi che producono la metà delle materie prime che occorrono e ha sostenuto che quello che si è ottenuto durante il G20 italiano è già un successo. Ha anche ribadito che non ci può essere un vero cambiamento senza donne e ragazze. Una apertura, la sua; forse la dimostrazione di aver preso nota di quanto sia importante ascoltare la società civile. È comunque un inizio.

Al di là dei contenuti e del successo credo sia stato molto importante, per noi della Delegazione italiana del Women 20, esserci. Per arrivare a questo durante tutto l’anno ci siamo sempre interfacciate sia con l’ufficio Sherpa che con i ministeri competenti. E così facendo abbiamo ottenuto visibilità, siamo state riconosciute come le esperte di genere. Usciamo da questo Summit certe di aver fatto un buon lavoro.

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