Italia delle Regioni

Le Regioni hanno approvato il Decreto che stanzia 30 milioni di Euro per il sostegno alla filiera olivicolo-olearia. Nell’ultima Conferenza Stato-Regioni della scorsa settimana è stato  approvato un importante decreto che definisce i criteri e le modalità di concessione di contributi per il sostegno e lo sviluppo della filiera olivicola-olearia al fine di favorire l’aggregazione nel settore, l’incremento della produzione nazionale di olive, aumentando la sostenibilità complessiva del settore, con particolare riguardo allo sviluppo e alla salvaguardia delle aree svantaggiate.

Le risorse sono stanziate dal “Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura” ed ammontano a 30 milioni di euro; di questi, 10 milioni andranno per il sostegno di investimenti in nuovi impianti e 20 milioni per il sostegno di investimenti nell’ammodernamento di impianti esistenti.

Gli aiuti verranno concessi nel rispetto dei massimali previsti dalla normativa europea in materia di aiuti «de minimis» nel settore agricolo e possono beneficiarne i produttori olivicoli associati ad Organizzazioni di produttori riconosciute per un massimo di 25 mila euro ad impresa.

Il senatore Francesco Battistoni, sottosegretario alle politiche agricole, alimentari e forestali ha positivamente commentato l’approvazione del provvedimento che, come Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ha fortemente voluto e che rappresenta un ulteriore sostegno al comparto degli olivicoltori.

Inoltre due decreti del Ministro delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, sono stati approvati dalla recente Conferenza Stato-Regioni e dalla Conferenza Unificata, varati in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

Il primo provvedimento riguarda il riparto tra le Regioni di 3,6 miliardi di euro per interventi di sviluppo e potenziamento del trasporto rapido di massa (metropolitane, filobus e tramvie). Lo schema di decreto per il potenziamento di metropolitane, filobus e tranvie, che attua il Pnrr, ripartisce complessivamente 3,6 miliardi di cui 2,2 miliardi per nuovi interventi nel settore (1,2 miliardi al Centro-Nord e un miliardo al Sud) e circa 1,4 miliardi per interventi che erano già finanziati a legislazione vigente (673 milioni al Centro Nord e 726 milioni al Sud). I Comuni e gli altri soggetti beneficiari del finanziamento si impegnano a concludere i lavori entro il 2026 e ad inserire nelle gare di appalto disposizioni che garantiscano il rispetto del principio di non arrecare un danno significativo all’ambiente (‘Do no significant harm’- DNSH).

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso l’intesa, ma con alcune segnalazioni contenute in un documento consegnato al Governo. Prima di tutto – si legge nel documento – il riparto si basa su criteri di selezione dei progetti non condivisi con le Regioni e Province autonome: pertanto, risultano finanziati interventi con valenza sovracomunale che non hanno avuto alcuna concertazione con la Regione, sia da parte degli Enti Locali che hanno presentato istanza, sia da parte delle strutture ministeriali deputate all’istruttoria dei progetti, la cui coerenza con la programmazione regionale e di bacino, nonché l’impatto a livello trasportistico e territoriale su tutti i comuni interessati, non è stata valutata in alcun modo.

Il riparto – si legge ancora nel documento della Conferenza delle Regioni – non ha preso in considerazione la raccomandazione della Conferenza delle Regioni e Province autonome, formulata nella seduta della Conferenza Unificata del 1 agosto 2018, di includere nei successivi riparti anche metodi alternativi di Trasporto Rapido di Massa rispetto alle metropolitane, tranvie, etc., al fine di tener conto delle specificità territoriali, urbanistiche ed orografiche di differenti contesti urbani, in cui un ruolo primario nel sistema della mobilità sostenibile è svolto da impianti di scale mobili (sistemi ettometrici) inseriti a tutti gli effetti nei servizi di Trasporto Pubblico Locale urbano”.

L’altro Decreto riguarda l’assegnazione di 836 milioni di euro per lo sviluppo delle ferrovie regionali. Il provvedimento sulle ferrovie regionali, anch’esso attuativo del Pnrr, ripartisce 836 milioni di euro dei 936 milioni previsti dal Piano per il potenziamento delle linee regionali, visto che gli altri 100 milioni sono già stati destinati dal Contratto di Programma tra Mims e Rfi a linee precisamente individuate. Gli interventi previsti dovranno essere realizzati rispettando un preciso cronoprogramma previsto nel Pnrr e, anche in questo caso, assicurando il rispetto del principio di non arrecare danni significativi all’ambiente e di contribuire alla transizione ecologica e digitale.

La Conferenza Unificata ha anche dato l’intesa ad altri decreti che riguardano il trasporto pubblico locale (Tpl). In particolare, 1,3 miliardi sono stati assegnati alle città metropolitane e ai Comuni con più di 100.000 abitanti per l’acquisto di autobus e mezzi non inquinanti, mentre 185 milioni sono destinati alla manutenzione straordinaria dei sistemi di trasporto rapido di massa (Trm). Approvata anche la ripartizione di 450 milioni per i servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale messi a disposizione nella seconda parte del 2021 per tenere conto delle esigenze conseguenti alla crisi pandemica e per le attività di sanificazione. Questa cifra si aggiunge ai 195 milioni di euro assegnati ad agosto a saldo dei servizi aggiuntivi programmati per i primi sei mesi dell’anno e come anticipazione per i servizi aggiuntivi forniti da luglio a dicembre. La Conferenza Unificata ha infine dato l’intesa al decreto che proroga dal 4 agosto 2021 al primo gennaio 2023 l’adozione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile (PUMS).

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