Sesso debole?

Quando le donne fanno cose straordinarie agli occhi dell’opinione pubblica, vengono etichettate. A parte che c’è una parola abusata che è Eroe ed è usata alla rinfusa e in ogni luogo e ogni lago, di solito utilizzata al maschile. Le donne invece sono guerriere, pasionarie, femministe.

Ma ci siamo stufate delle etichette. Noi siamo donne e basta capaci di fare molte cose con competenza e serietà. Se questo discorso lo avesse fatto un uomo, a nessuno sarebbe venuto in mente di chiamarlo guerriero. Il fatto di essere donne e di aver fatto o detto qualcosa di epico, richiede per forza la sottolineatura per il popolo e quindi “bella e brava” e mai che si legga “bello e bravo”; moglie e madre non marito e padre. Insomma, etichette a non finire e a volte nemmeno tanto gentili, anzi. Partiamo dall’ABC degli stereotipi, la donna con una vita sessuale appagante, una poco di buono; un uomo con una vita sessuale appagante, un cacciatore, un macho.

Per fortuna sta sparendo dal vocabolario comune la locuzione Sesso debole; chissà da cosa è scaturita una simile definizione; certo è che numerosi studi abbastanza recenti hanno dimostrato scientificamente che sono gli uomini il sesso debole. Le donne infatti in passato sono sopravvissute meglio alle carestie o a terribili malattie grazie agli estrogeni; è vero anche che le donne vivono più degli uomini e nonostante questo per tanto tantissimo tempo siamo state il sesso debole.

Le cose per fortuna cambiano; si evolvono lentamente ma verso il meglio. È ancora dura leggere alcuni articoli pieni di luoghi comuni e anche digerire sentenze che magari alleggeriscono la pena a uno stupratore perché la vittima era vestita in modo provocante. Ma la marea è partita, inarrestabile. Il mondo cambia e le donne si posizionano al posto che spetta loro per competenza e preparazione e soprattutto per empatia e senso del dovere. Non si cerca più il principe azzurro, si diventa principesse con le proprie forze.

Carrie di Sex and the City si poneva questa domanda e dava la sua risposta che è la risposta che potrebbe andare bene per tutte: ”E se il Principe Azzurro non fosse mai arrivato? Biancaneve avrebbe dormito per sempre nella sua bara di cristallo? O dopo un po’ si sarebbe svegliata, avrebbe sputato la mela, trovato un lavoro, sottoscritto un’assicurazione sanitaria, e fatto un bambino grazie alla locale banca del seme?”. Probabilmente sì, certo è che non sarebbe stata a lungo senza fare nulla aspettando l’irrealizzabile. Perché è questa la forza delle donne, né guerriere né sante né principesse né eroine: solo persone, consapevoli, forti e determinate, in grado di cambiare lo stato delle cose.

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