A Napoli non piove mai (Film, 2015)
Sergio Assisi è un buon attore di teatro napoletano con un discreto curriculum televisivo, ma al cinema non ha ancora lasciato un segno distintivo. Prima regia in carriera questo singolare A Napoli non piove mai, che non dispiace, soprattutto per il tentativo (in parte riuscito) di affrancarsi da tanta inutile commedia televisiva che invade i grandi schermi della penisola. La trama è soltanto una scusa per mettere in scena un cast composto da personaggi strampalati e assurdi che danno vita a gag surreali e a situazioni improbabili.
L’azione si svolge a Napoli, dove vive Barnaba (Assisi), un trentottenne laureato in legge (per compiacere il padre), incapace di crescere e di prendersi le proprie responsabilità, mollato dalla fidanzata che cerca un uomo vero. Un altro personaggio è il timido Jacopo (Lama), vessato dal capo ufficio e dal vicino di casa, evitato da tutti, che vive nel ricordo di una donna che l’ha abbandonato sull’altare e medita il suicidio (che non riesce mai a compiere). In questo contesto si inserisce Sonia (Corti), neolaureata milanese in discipline artistiche, che soffre della sindrome di Stendhal (sviene appena vede un capolavoro, pure se è una copia), impiegata nella chiesa di Padre Gennaro (Cantore) per restaurare un San Sebastiano, in fuga dal padre che vorrebbe farla sposare e inserire in azienda. Questa bozza di trama non rende giustizia alla genialità della pellicola che vive di battute rapide e di situazioni paradossali.
Fotografia di Napoli eccellente, curata da Claudio Marceddu, che passa dai toni seppia a uno struggente bianco e nero; regia originale con movimenti di macchina mai scontati e banali, a base di panoramiche e piani sequenza, primissimi piani, particolari insoliti (la mela che rotola e passa di mano in mano per tutto il film). Buona la direzione di attori, così come sono bravi gli interpreti nel riportare il tono del teatro napoletano al cinema, con la partecipazione del diligente Paolantoni nel ruolo di un capo dei vigili del fuoco che arriva sempre al momento giusto per salvare Jacopo dal suicidio. Citazioni a non finire – dirette e indirette – del teatro di Eduardo De Filippo, soprattutto Natale in casa Cupiello (Te piace o presepe?), non può mancare Totò con il suo onorevole Trombetta interpretato da Mario Castellani, in un finto manifesto elettorale che ricorda Totò a colori.
La colonna sonora di Louis Siciliano ricorda il sound di Pino Daniele e conferisce un tono molto partenopeo alla pellicola. Assisi è autore in senso pieno, scrive e sceneggia, gira, interpreta e produce il film della sua vita, con uno stile ben preciso, riconoscibile, che si abbevera alle fonti della grande commedia napoletana, frequenta Troisi e Totò, senza disdegnare la lezione contemporanea di Salemme. Commedia napoletana surreale, teatrale e sincera. Da vedere. Passata su Rai Due. Reperibile su RaiPlay.
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Regia, Soggetto, Sceneggiatura, Produzione: Claudio Assisi. Fotografia: Claudio Marceddu. Montaggio: Daniele Cantalupo. Produttore Esecutivo: Giorgio Amato. Musiche: Louis Siciliano. Scenografia: Antonio Farina. Distribuzione Italia: Mediterranea. Casa di Produzione: Quisquilie Production. Durata: 90’. Genere: Commedia. Interpreti: Sergio Assisi (Barnaba Buonocore), Ernesto Lama (Jacopo Degli Orti), Valentina Corti (Sonia Franculaccia), Nunzia Schiano (Donna Concetta), Sergio Solli (padre di Barnaba), Francesco Paolantoni (capo dei vigili del fuoco), Benedetto Casillo (Cicerone), Giuseppe Cantore (Padre Gennaro), Lucio Caizzi (Peppino il portiere), Antonella Morea (madre di Barnaba), Luigi Di Fiore (professore), Clotilde Sabatino (Margherita), Massimo Andrei (direttore ufficio anagrafe), Laura Schettino (Pina), Giancarlo Ratti (padre di Sonia), Eliana Miglio (madre di Sonia), Adelmo Togliani (Crocefisso), Antonella Romano (Filomena), Magdalena Grochowska (Marta), Gaetano Amato (Armando), Susy Del Giudice (signora al balcone).
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]