Dieci regole per fare innamorare (Film, 2012)

Cristiano Bortone è un regista italiano laureato negli States, in tempi recenti ha pure vinto un David di Donatello, pare che abbia fatto cose egregie che spero di apprezzare presto, ma Dieci regole per fare innamorare (per ora il suo solo film che ho visto) non è tra queste. In breve la trama, desunta dalla sinossi. Un chirurgo estetico di successo e seduttore incallito (Salemme) insegna al figlio, studente universitario goffo ed impacciato (Scilla), il decalogo della seduzione, ossia le regole infallibili per far innamorare qualsiasi donna. Il ragazzo tenta di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti, ma non tutto va come previsto.

Soggetto e sceneggiatura risibili di Bortone e Brizzi, tra sequenze imbarazzanti (la disfida amorosa nel bosco, tra i due ragazzi), momenti fiacchi (le fasi di un viaggio in auto senza dialoghi, solo musica) e lunghe parti girate soltanto per allungare il brodo. Fotografia anonima di De Nigris (giallo televisivo), montaggio ordinario di Di Mauro, colonna sonora persino fastidiosa di Ferri. Interpreti tutti molto sopra le righe, salverei solo Fatima Trotta, spiritosa e spontanea. Film per teenager, costruito attorno al protagonista Guglielmo Scilla (ci ha scritto persino un libro), famoso youtuber e apprezzato interprete di un film molto superiore (I’M-infinita come lo spazio di Anne-Riitta Ciccone, presentato a Venezia), troppo ben fatto per avere circolazione ufficiale. Per fortuna che c’è Vincenzo Salemme, unico vero attore della pellicola, a risollevare l’infimo livello e a strappare di tanto in tanto qualche sorriso con il suo slang napoletano e le movenze che ricordano il teatro di Eduardo.

Tutto sa di già visto e di già detto, soprattutto profuma di inutile, di prodotto commerciale, lontano mille miglia dal vero cinema. Teen-movie che si rivolge a un pubblico indefinibile, forse agli adolescenti del 2012. Visto nel 2021, è datato in modo irrimediabile. Da evitare.

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Regia: Cristiano Bortone. Soggetto: Cristiano Bortone, Fausto Brizzi. Sceneggiatura: Cristiano Bortone, Fausto Brizzi, Annalaura Ciervo, Pulsatilla. Fotografia: Roberto De Nigris. Montaggio: Claudio Di Mauro. Musiche: Andrea Ferri. Scenografia: Priscilla Rossi Pavolini, Carlo Rescigno. Costumi: Claudette Lilly. Casa di Produzione: Orisa Produzioni. Orkestra Entertainment. Collaborazione Produzione: Radio Deejay, Sky Cinema. Distribuzione (Italia): Key Films. Paese di Produzione: Italia, 2012. Durata: 93’. Genere: Commedia, Sentimentale. Interpreti: Guglielmo Scilla (Marco), Vincenzo Salemme (Renato, il padre di Marco), Enrica Pintore (Stefania), Giulio Berruti (Ettore), Pietro Masotti (Paolo), Piero Cardano (Ivan), Fatima Trotta (Mary), Giorgio Verducci (Sandrone), Trio Medusa (se stessi), Cinzia Mascoli (la madre Laura), Giani Franco.

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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