Scuola e dintorni
Sono sempre più convinta che bisogna ripartire dalla scuola per provare a migliorare la nostra società. Una scuola forte con insegnanti molto ben retribuiti, adatti al ruolo così delicato di formatori. Una scuola che non deve subire tagli né essere sottoposta alle vanità dei vari ministri. Un punto fermo. Da cui ricominciare.
Non entro nel merito della riforma del governo uscente, voglio solo ribadire che spesso nel passato le varie riforme non hanno fatto altro che impoverire la scuola italiana togliendole quel primato di eccellenza che aveva avuto per anni. Basta vedere i nostri giovani; magari si laureano in “Scienza degli avverbi usati dagli sciamani” oppure in “Ingegneria biomeccanica applicata alle comete” ma nella loro vita normale senza titoli non hanno le basi della nostra cultura. Basta vedere il preserale di Rai1 quando giovani plurilaureati alla domanda quando Hitler ha scritto il Mein Kampf rispondono 1949 e chicche del genere.
Da mettersi le mani nei capelli. E allora ricominciamo anche con l’Educazione Civica, magari potrebbe servire ad arginare tante violenze inutili di giovani verso anziani e anche cose e luoghi della comunità; potrebbe responsabilizzarli di fronte a temi come istituzioni, rispetto delle minoranze, aiuto ai più deboli; Insegniamo loro che “diverso” non è una brutta parola e che non deve far paura; ritorniamo indietro di qualche anno.
Quando gli alunni potevano essere puniti dai professori senza che quest’ultimi incappassero nelle ire loro e delle famiglie; quando i professori potevano andare a scuola senza dover guardarsi le spalle. Altrimenti non ne usciamo più e la nostra società diventa peggio di un film di fantascienza di bassa lega.
E rimettiamo in piedi la buona Leva Militare, magari un anno secco, per insegnare ai giovani la disciplina, la consapevolezza, il senso di appartenenza. Insomma, peschiamo nel passato per provare ad avere uno straccio di futuro. Perché di questo passo saremo terra di nessuno, preda del più forte e del più prepotente.
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