Old (Film, 2021)

Old non è un horror, forse non si può definire neppure cinema thriller, anche se è girato rispettando tutte le convenzioni e gli elementi di suspense che appartengono ai due generi. M. Night Shyamalan prende la graphic-novel Castello di sabbia di Pierre-Oscar Levy e Frederick Peeters e la sceneggia liberamente per il cinema, in parte influenzato da un capolavoro come L’angelo sterminatore di Luis Buñuel, di sicuro consapevole di non fare soltanto cinema di genere.

La trama vede Guy e Prisca passare una vacanza in uno stupendo villaggio tropicale insieme ai figli piccoli, prima del divorzio, consigliati a compiere un’escursione in una spiaggia esclusiva, considerata riserva naturale. La spiaggia vede ospiti anche un rapper, un chirurgo e la sua famiglia, una donna epilettica con il marito infermiere. Tutto non è come sembra. Nella spiaggia il tempo scorre con insolita velocità, le ferite si rimarginano, i cadaveri si decompongono in un’ora, soprattutto non è possibile fuggire e la morte è dietro l’angolo. Fermiamoci qui con la trama, visto che il film gode di sequenze ad alta tensione. Il regista mette in primo piano l’accusa alle multinazionali farmaceutiche di compiere esperimenti proibiti, in un crescendo di suspense e di palpabili momenti di terrore.

Film girato interamente nella Repubblica Dominicana, durante il periodo dei cicloni, al punto che il set viene distrutto più volte; interpretato da attori ispirati e ben calati nelle parti, come lo spagnolo Gael García Bernal e la lussemburghese Vicky Krieps. Il regista realizza un thriller fantastico, psicologico e introspettivo, intenso e coinvolgente, facendo trapelare il carattere dei personaggi in modo approfondito, indagando sui rapporti tra coniugi e sul coinvolgimenti dei figli nelle dinamiche di coppia, ma anche scavando nei meandri della malattia mentale. L’unità di tempo, di spazio e di luogo (la spiaggia) riesce a far confluire tutte le tensioni dei protagonisti e a creare un gruppo unito per cercare di combattere il comune nemico.

Un film che piacerà non solo agli amanti del cinema di tensione, ma anche ai più raffinati cultori della cinematografia d’autore. Consigliata senza riserve la visione.

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Regia e Sceneggiatura: M. Night Shyamalan. Soggetto: Castello di sabbia di Pierre-Oscar Levy e Frederick Peeters (in Italia edito da Coconino Preess). Produzione: M. Night Shyamalan, Marc Bienstock, Ashwion Rajan. Fotografia: Mike Gioulakis. Montaggio: Brett M. Reed. Musiche: Trevor Gureckis. Scenografia: Naaman Marshall. Costumi: Caroline Duncan. Produttore Esecutivo: Steven Schneider. Casa di Produzione: Blinding Edge Pictures. Distribuzione: Universal Pictures. Paese di Produzione: Stati Uniti d’America. Anno: 2021. Lingua: inglese. Durata: 108’. Genere: Thriller psicologico. Interpreti: Gael García Bernal (Guy), Vicky Krieps (Prisca), Rufuis Sewell (Charles) Ken Leung (Jarin), Nikki Amuka-Bird (Patricia), Abbey Lee (Chrystal), Kathleen Chalfant (Agnes), Aaron Pierre (Kevin / Sedan), Alex Wolff (Trent a 15 anni), Luca Faustino Rodriguez (Trent a 11 anni), Emun Elliott (Trent adulto), Eliza Scxanlen (Kara a 15 anni), Mikaya Fisher (Kara a 11 anni), Kyle Bailey (Kara a 6 anni), Thomasin McKenzie (Maddox a 16 anni), Alexa Swinton (Maddox a 11 anni), Embeth Davidtz (Maddox adulta), Gustaf Hammarsten (resort manager).

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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]

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