Porti green?
Ho partecipato tempo fa come relatrice a un Convegno dove si parlava dell’importanza di elettrificare i porti. Mi piaceva molto l’argomento e poi i temi legati alla sostenibilità mi sono familiari dato che è stato un punto centrale nei temi dibattuti durante il W20 a presidenza italiana.
Il sistema portuale italiano è sicuramente uno dei pilastri dello sviluppo economico e sociale del Paese perché catalizza investimenti e risorse su scala locale e nazionale Lo sviluppo logistico ed economico di queste infrastrutture complesse, deve essere accompagnato da politiche finalizzate alla sostenibilità ed efficienza energetica delle aree portuali.
Le grandi navi ferme nei porti europei sono in grado di emettere sostanze inquinanti in atmosfera, in proporzioni notevoli. Circa 200 navi da crociera riescono a diffondere quantità di ossidi di zolfo circa 10 volte superiori a 260 milioni di autovetture circolanti. I numeri fanno quindi pensare che le grandi infrastrutture portuali del continente rappresentino un freno alla transizione energetica.
La possibilità di alimentare i grandi bastimenti fermi ai porti con corrente elettrica prodotta a terra è futuro. In una parola, le banchine di attracco per le navi elettrificate potrebbero azzerare le emissioni climalteranti in atmosfera. Con un grande risparmio energetico.
Il problema, infatti, è che i “giganti del mare”, per mantenere in funzione luci, frigoriferi e riscaldamento o raffrescamento nel periodo estivo, sono costrette a tenere accesi i motori, liberando un’enorme quantità di fumi di biossido di azoto, zolfo e altri composti e polveri climalteranti e dannosi per l’ecosistema. Senza contare anche l’inquinamento acustico.
Ho letto che Il primo porto a sfruttare l’elettrificazione delle banchine è stato il porto di Goteborg, in Svezia, nel 1999. Ma anche a Lubecca, in Germania, sono state elettrificate a partire dal 2008, seguite a ruota da Kemi e Kotka in Finlandia e da Zeebrugge, in Belgio. L’Italia non è da meno e lo scalo di Genova, uno maggiori e più importanti in Europa, vanta soluzioni simili ma che guardano lontano.
Le iniziative intraprese in Liguria, infatti, mirano a preservare l’equilibrio ambientale dell’area e la salute di chi vive in prossimità del porto ma non solo. L’obiettivo è quello di una riqualificazione urbanistica green che faccia da traino all’inserimento dell’hub genovese nelle dinamiche sociali ma anche economiche e commerciali, dell’area urbana.
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