UE e tutela degli animali
Lo speciale Eurobarometro di maggio 2021 sull’opinione dei cittadini europei a proposito del benessere animale, riporta che l’82% degli intervistati afferma che il benessere degli animali da allevamento dovrebbe essere maggiormente tutelato rispetto a quanto non lo sia adesso. Le prime norme a tutela degli animali da allevamento risalgono agli anni Settanta, la cui base legale trova riscontro nella Convenzione europea sulla protezione degli animali negli allevamenti del 1978. In seguito, è subentrata la direttiva sulla protezione degli animali negli allevamenti del 1998, stabilendo i criteri generici per la tutela degli animali allevati per la produzione di cibo, lana, pelle, pelliccia o per altri scopi – inclusi pesci, rettili e anfibi.
Per oltre quarant’anni l’Unione europea ha promosso il benessere degli animali stabilendo standard fra i più elevati al mondo per il benessere degli animali e l’UE è riconosciuta come leader globale in questo ambito e le regole adottate hanno influenzato anche i paesi terzi. Le norme UE sul benessere degli animali sono state approvate nel 2004 e riflettono ‘cinque libertà’: libertà dalla fame e dalla sete; libertà dai disagi ambientali; libertà dal dolore, dalle ferite e dalle malattie; libertà di manifestare comportamenti caratteristici della specie; libertà dalla paura e dallo stress. In una risoluzione adottata il 14 febbraio 2019, il Parlamento europeo ha chiesto di garantire un miglior trattamento degli animali da allevamento, controlli e sanzioni più severe e tempi di trasporto ridotti. Il 19 giugno 2020 gli eurodeputati hanno stabilito una commissione d’inchiesta per indagare sulle presunte violazioni delle norme per il benessere degli animali durante il trasporto all’interno e all’esterno dell’UE. Nel corso del dibattito del 2 dicembre 2020, gli eurodeputati hanno chiesto al Commissario per l’Agricoltura Janusz Wojciechowski di garantire che la politica agricola dell’UE migliori il benessere degli animali durante il trasporto.
La criticità del trasporto animale è al centro delle attenzioni del Parlamento, che è intervenuto nei confronti della Commissione, chiedendo di sostenere l’accorciamento delle catene di approvvigionamento, privilegiando il trasporto di carne a quello di animali vivi, oltre a garantire che le importazioni avvengano nel rispetto degli standard UE per il benessere degli animali. Nell’aprile 2021, la Commissione d’inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto (ANIT), ha denunciato la mancata applicazione delle normative sulla protezione animale durante il trasporto dichiarandola inaccettabile, sono state chieste azioni concrete per la rettifica del problema, comprese procedure di infrazione nei confronti degli Stati membri che omettano l’applicazione delle norme UE in vigore. A seguito delle gravi carenze emerse durante l’inchiesta, la relazione della commissione è stata votata durante la sessione plenaria di gennaio 2022. Il 10 giugno, a seguito dell’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age” firmata da 1,4 milioni di cittadini europei, il Parlamento ha invitato la Commissione a presentare una proposta UE per vietare l’allevamento in gabbia entro il 2027.
Altre azioni europee a difesa degli animali proteggono 500 specie di uccelli selvatici che vivono in natura nell’UE, tutelati dalla direttiva Uccelli. Esiste poi la direttiva sugli habitat con l’obiettivo di assicurare la conservazione di specie rare, minacciate o endemiche e habitat specifici. L’iniziativa dell’UE sugli impollinatori è stata avviata nel 2018 per contrastare il declino degli insetti impollinatori selvatici, soprattutto le api. Il Parlamento, tuttavia, vuole una riduzione maggiore dei pesticidi e più fondi per la ricerca. In una relazione adottata a gennaio 2018, il Parlamento aveva già chiesto una migliore protezione delle varietà regionali e locali di api. Nel corso del voto di giugno 2021 sulla strategia UE per la biodiversità per il 2030, i deputati hanno chiesta con urgenza una revisione dell’iniziativa dell’UE sugli impollinatori che includa un nuovo sistema di monitoraggio a livello europeo, con misure efficaci, obiettivi precisi come gli indicatori di impatto e lo sviluppo delle capacità necessarie alla sua realizzazione. Balene e delfini sono tutelati contro la cattura e uccisione nelle acque dell’Unione europea. Esiste anche un regolamento UE che vieta il commercio di prodotti derivati dalle foche. Inoltre, ci sono norme che regolano i metodi di cattura, proibiscono l’uso di tagliole per catturare gli animali selvatici nell’UE e stabiliscono criteri di non crudeltà. L’UE applica le disposizioni della Convenzione sul commercio internazionale delle specie selvatiche di flora e fauna minacciate attraverso i regolamenti sul commercio di animali selvatici. Lo scopo è garantire che i prodotti derivati da animali selvatici non portino le specie a rischio d’estinzione. Durante la sessione plenaria di giugno 2021, il Parlamento ha adottato la sua posizione sulla “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030: riportare la natura nella nostra vita”, che forma parte del Green Deal europeo.
Le regole dell’UE sugli animali nei giardini zoologici puntano a rafforzarne il ruolo nella conservazione della biodiversità e stabiliscono i criteri per le misure di protezione, tra cui sistemazioni adeguate per gli animali. L’UE ha creato un quadro legislativo che regola gli studi condotti sugli animali per lo sviluppo di nuove medicine, per studi fisiologici e per testare gli additivi alimentari o sostanze chimiche. Le regole sono basate sul ‘principio delle tre R’ (dall’inglese): “replacement”: sostituzione degli animali con metodi alternativi “reduction”: riduzione del numero di animali utilizzati per lo stesso scopo; “refinement”: perfezionamento delle condizioni di sperimentazione per ridurre dolore e sofferenza. Nell’UE è vietato condurre test sugli animali per i cosmetici e vendere prodotti testati sugli animali. In una risoluzione adottata nel 2018, il Parlamento europeo ha chiesto un divieto globale sulla sperimentazione animale per i cosmetici. Sono stati chiesti più fondi per la ricerca metodi di test alternativi, in modo da consentire la progressiva cessazione dell’impiego di animali nella ricerca e nella sperimentazione.
Per porre fine al commercio illegale di cani e gatti, il Parlamento ha chiesto un piano d’azione a livello dell’UE, sanzioni più dure e registrazione obbligatoria degli animali in una risoluzione adottata il 12 febbraio 2020. Per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini europei che considerano gli animali domestici come parte della propria famiglia, nell’UE le pellicce di cane e gatto sono state vietate nel 2008. Grazie alle norme armonizzate dell’UE sui viaggi con gli animali domestici, le persone possono spostarsi liberamente con i propri amici a quattro zampe nell’Unione europea. Il passaporto per animali domestici o il certificato sanitario sono gli unici documenti richiesti per cani, gatti e furetti per viaggiare in tutta l’UE, con alcune eccezioni.
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