L’iniziativa di Macron
Il Presidente francese Macron ha intrapreso un’iniziativa diretta a trovare con la Russia un accordo sulle condizioni di sicurezza in Europa che permetta di alleggerire la tensione attuale.
Il lunedì scorso era a Mosca, il giorno dopo a Kiev. Il conflitto, come ho cercato di spiegare in note precedenti, non è insolubile, se si vuol tenere conto delle legittime preoccupazioni di sicurezza delle due parti e se si considera che l’ipotesi dell’ingresso della Ucraina nella NATO è al momento remota e astratta, data l’estrema difficoltà di farla accettare da tutti i membri attuali dell’Alleanza e ratificare dai rispettivi Parlamenti. Con molta intelligenza, Macron prima di partire per Mosca ha rilasciato al Journal du Dimanche una dichiarazione nella quale sostiene che l’intenzione di Putin non è di invadere l’Ucraina ma di stabilire nuove regole di sicurezza in Europa orientale e che si deve cercare di venirgli incontro. Forse questa asserzione può apparire un po’ ingenua (se si pensa all’annessione della Crimea e alla presenza russa nel Donbass, ma era certo opportuna diplomaticamente per favorire il dialogo.
L’impresa di Macron è comunque difficile, quasi impossibile, e perciò tanto maggior merito va riconosciuto al Presidente francese per averla comunque tentata. Egli era del resto il solo in grado di farlo: Biden è prigioniero del suo establishment politico-militare, il nuovo governo tedesco non ha né l’autorità né il prestigio necessari ed è in parte paralizzato dal problema del gasdotto Nordstream e Boris Johnson è un pagliaccio screditato, che Mosca non prende sul serio.
Auguri, quindi, a Emmanuel Macron. Comunque vada avrà in ogni caso tentato di fare una cosa sensata a coraggiosa.
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