Marx può aspettare (Film, 2021)
Marco Bellocchio fa i conti con il passato girando un documentario introspettivo dove la storia della sua famiglia si intreccia ai grandi eventi della storia d’Italia, mentre la morte del fratello gemello, suicida a 29 anni, viene messa in primo piano, come evento che modifica la vita del nucleo familiare. Camillo nasce tre ore dopo Marco, battezzato tre volte per sicurezza, perché la madre – molto religiosa – temeva che morisse e finisse nel limbo.
Una famiglia con sei fratelli, Letizia che nasce sordomuta e Paolo schizofrenico, Piergiorgio, Alberto, Maria Luisa e lo stesso Marco, sono i protagonisti di un racconto familiare intenso e liberatorio. Tra i protagonisti anche la sorella della fidanzata di Camillo, destinataria di un’intensa lettera di addio scritta dal suicida, che confida al regista la sua versione dei fatti. Ho fallito in tutto, anche in amore, è la sintesi della confessione di un uomo che si sentiva invisibile, non solo rispetto ai due Bellocchio di successo (Piergiorgio e Marco), ma anche a chi aveva problemi gravi di salute (Paolo e Letizia). Sempre insoddisfatto, insicuro, Camillo vive fallimenti scolastici e lavorativi, si rifugia nel servizio militare, vive da vitellone indifferente ai problemi politici, studia per fare il geometra ma non è la sua strada, per assurdo si suicida quando tutti pensano che abbia trovato il lavoro ideale, diplomandosi all’Isef e aprendo una palestra. Proprio in quella palestra, la sorella Letizia lo troverà impiccato, rifiutando per anni di credere al suicidio e imputando la morte a una disgrazia.
Interviste e ricordi, vecchi film in superotto, documentari d’epoca, spezzoni di pellicole di Bellocchio dove cita la morte del fratello, tutto contribuisce a comporre un affresco intimo che comincia negli anni Quaranta e finisce ai tempi nostri, senza soluzione di continuità. Marco Bellocchio usa la macchina da presa per indagare il suo senso di colpa, per capire quel che poteva aver fatto per evitare la tragedia, diventa il cantore del senso di colpa di tutta la famiglia, almeno dei superstiti, che ignorava il dramma interiore del componente più debole.
Due parole sul titolo. Marx può aspettare è la risposta che Camillo dà a Marco quando il fratello regista lo spinge verso la politica e a impegnarsi per il cambiamento, sicuro che tutto questo avrebbe dato un senso alla sua vita. Non aveva capito, purtroppo. E questo film serve anche per approfondire errori esistenziali.
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Regia: Marco Bellocchio. Soggetto e Sceneggiatura: Marco Bellocchio. Montaggio: Francesca Calvelli. Fotografia: Paolo Ferrari, Michele Cherchi Palmieri. Musiche: Ezio Bosso. Costumi: Daria Calvelli. Produzione: Beppe Caschetto, Simone Gattoni, Alessio Lazzareschi, Michele Merkt. Case di Produzione: Kavac Film, Rai Cinema, Tenderstories. Distribuzione: 01 Distribution. Documentario. Durata: 95’. Colore. Italia, 2021. Interpreti: Alberto Bellocchio, Letizia Bellocchio, Marco Bellocchio, Maria Luisa Bellocchio, Pia Bareggi, Elena Bellocchio, Piergiorgio Bellocchio, Francesco Bellocchio, Gianni Schicchi, Giovanna Capra, Virgilio Fantuzzi, Luigi Cancrini.
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[NdR – L’autore dell’articolo ha un suo blog “La Cineteca di Caino”]