Cronache dai Palazzi
“Non possiamo perdere tempo”. Il premier Mario Draghi, irritato, striglia i partiti. “Così non si può andare avanti”. Sul decreto Milleproroghe il governo Draghi è stato battuto quattro volte. Da qui l’esigenza di Draghi di ammonire i partiti.
Mario Draghi sarebbe addirittura disposto a farsi da parte qualora la maggioranza non si adoperi a portare avanti le riforme e il Pnrr nei prossimi mesi che sono, inoltre, i mesi che precedono le prossime elezioni politiche e quindi saranno mesi inondati dalla campagna elettorale. Draghi in sostanza invoca “coerenza” e chiede un sostegno sicuro per l’azione di governo. Di ritorno dal Consiglio europeo in anticipo, Mario Draghi si è recato al Quirinale dal presidente Mattarella per discutere della situazione di instabilità sul fronte politico e comunicando al Colle lo stato irritazione.
Dopo aver rimesso tutto in ordine, il Consiglio dei ministri ha alla fine varato lo stanziamento di circa 6 miliardi per il caro bollette e non ci sarà scostamento di bilancio. È saltata la maggioranza sul tetto del contante che è tornato a 2.000 euro, sulle graduatorie degli insegnanti sostenute dall’asse Pd-M5S-FdI. Le graduatorie dei precari della scuola saranno comunque aggiornate e rinnovate: migliaia di neo-insegnanti potranno accedere alle liste di assunzione attraverso le graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) e le graduatorie a esaurimento (Gae) che saranno rinnovate e aggiornate. Entro giugno, inoltre, dovrebbe partire il concorso straordinario per i precari con 36 mesi di servizio.
“Il presidente Mattarella ha voluto questo governo per fare le cose che servono all’Italia”, ha ribadito il premier Draghi ai capi delegazione. Per il presidente del Consiglio “se il governo non produce, non ha senso che vada avanti”.
Si tratta di occuparsi della vita delle persone e delle imprese in una situazione di crisi economica non ancora risolta. “Il governo vuole aiutare i cittadini in questo momento di difficoltà”, ha affermato il premier aggiungendo: “Il governo vuole intervenire fin da ora per evitare che il rincaro dell’energia si traduca in un minor potere di acquisto delle famiglie e in una minore competitività delle imprese”.
A favore di aziende e famiglie il governo ha messo a disposizione un ulteriore fondo di 5,5 miliardi, come ha spiegato il ministro dell’Economia Franco. Nel 2021 abbiamo assistito ad una “performance economica” in netto miglioramento ma in questo momento – ha spiegato Franco – assistiamo ad un “rallentamento” anche a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia. Nel terzo trimestre di quest’anno dovremmo assistere ad un’economia in risalita. Circa “1,8 miliardi di interventi sugli oneri di sistema sono per le famiglie” – ha spiegato il ministro dell’Economia – oltre a “circa 400 milioni di interventi sull’Iva” e ai 2,6-2,7 miliardi di intervento sul bonus sociale. “Sul lato dell’impresa c’è la restante parte degli oneri sistema sull’elettricità e sul gas, l’intervento sulle energivore, l’ultimo intervento sulle ‘gasivore’ per 2,8 miliardi”. A tali misure si sommano altri 700 milioni da dividere tra Regioni, servizio sanitario, servizi degli enti locali.
A proposito di energia e in particolare della produzione italiana di gas, “interveniamo in maniera strutturale per aumentare la produzione di gas italiano e per velocizzare e semplificare l’installazione di impianti di energia rinnovabile”, ha spiegato Draghi. Sarebbero circa 5 miliardi i metri cubi di gas a prezzi vantaggiosi per le aziende energivore e per le PMI.
Il governo interverrà sulla produzione nazionale di gas “per arrivare a circa cinque miliardi di metri cubi” dagli attuali tre, “due miliardi su un totale di circa 70 miliardi”, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani specificando che l’incremento della produzione nazionale di gas avverrà “senza nuove trivellazioni”. Si punterà inoltre su una “formidabile semplificazione per gli impianti rinnovabili”, a un intervento “per la sicurezza nazionale” portando al massimo gli stoccaggi e, infine, “una misura innovativa sui biocarburanti”.
Degli 8 miliardi messi in campo dal governo senza scostamento di bilancio, circa 6 serviranno a contrastare il caro energia, che rappresenta un vero e proprio salasso per famiglie e imprese. “Il governo vuole aiutare i cittadini in questo momento di difficoltà” ha affermato il premier Draghi. Interventi quindi per sostenere famiglie e imprese ma anche interventi strutturali per sostenere il sistema economico come lo stanziamento di un fondo da 1 miliardo per otto anni a favore dell’automotive, “per accompagnare il processo di transizione”, ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. In arrivo inoltre il decreto che definirà gli incentivi per l’acquisto di autovetture ecologicamente compatibili, non esclusivamente elettriche in quanto non esiste solo l’elettrico. In una fase di transizione dovrà essere considerato anche l’ibrido.
In definitiva, il governo deve comunque “mantenere dritta la barra del timone” senza cedere alle fibrillazioni dei partiti, in fondo si tratta di un esecutivo nato dall’esigenza di fare, in primo luogo portare a compimento gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di un governo che è stato formato “per affrontare certe emergenze e per favorire certi risultati’”, ha sottolineato Mario Draghi.
Tra i partiti serpeggia comunque una certa insofferenza che non viene affatto celata e che, di certo, condiziona il lavoro del governo. Il malumore sullo sfondo, che esiste ormai da diverso tempo e si è inasprito durante la settimana delle elezioni quirinalizie, rappresenta un ostacolo per la tabella di marcia che il premier Draghi intende rispettare e far rispettare dai suoi ministri. Draghi, nonostante tutto, definisce il suo un “bellissimo governo” formato da “bravi ministri”.
Sul fronte pandemico il premier ha inoltre annunciato una road map per illustrare un allentamento delle restrizioni anti covid. Il percorso di ritorno alla normalità continua ad essere “graduale” e potrebbe subire una relativa accelerazione dai primi giorni di aprile. Il 31 marzo scadrà lo stato di emergenza e nelle intenzioni del governo non verrà rinnovato. Rimarrà comunque il green pass almeno fino al 15 giugno, giorno in cui scadrà anche l’obbligo vaccinale per i lavoratori che hanno più di 50 anni; molto probabilmente presto non si dovrà più esibire la certificazione verde in bar e ristoranti all’aperto o nei luoghi dove si pratica sport sempre all’aperto.
Già da questo fine settimana negli stadi la capienza consentita sarà pari al 75% e l’obiettivo è tornare al 100% nel mese di aprile. Dal 10 marzo si potrà inoltre tornare a consumare cibi e bevande nelle sale dei cinema e dei teatri e sarà possibile fare visita ai propri familiari ricoverati in ospedale per 45 minuti al giorno.
Un’ulteriore misura innovativa inserita nel decreto Milleproroghe è il bonus psicologico a favore di coloro che hanno bisogno di un sostegno per affrontare un disagio mentale, molto probabilmente causato dalla crisi pandemica, ma non dispongono delle risorse economiche necessarie per poter rivolgersi ad un professionista in privato. Secondo l’Ordine nazionale degli psicologi negli ultimi due anni ben otto persone su dieci hanno manifestato delle problematiche legate ad un malessere psicologico strutturato. Due disturbi mentali su dieci si possono definire piuttosto seri. Un indicatore che testimonia l’incremento di disturbi mentali nel corso della pandemia è la vendita online di prodotti farmaceutici per fronteggiare insonnia, ansia e stress mentale anche tra i più giovani (under 30). Nel 2022 si prevede un investimento di 20 milioni di euro per finanziare due iniziative a proposito di salute mentale: una metà sarà investita per potenziare la rete pubblica di assistenza psichiatrica, tra cui Asl e consultori; l’altra metà sarà invece destinata al finanziamento del “bonus psicologo” che avrà un valore massimo di 600 euro all’anno per ogni persona, senza alcun limite di età. Potranno usufruire del bonus tutti coloro che manifestano un disagio di salute mentale dovuto alla pandemia e ai lunghi periodi di lockdown, ma non necessariamente, oppure condizioni di stress causate dalla didattica a distanza e dallo smart working. L’unico limite sarà l’indicatore Isee in quanto potranno usufruire del voucher soltanto i cittadini con Isee inferiore ai 50 mila euro. Le persone che potrebbero beneficiare di tale misura a favore della salute mentale secondo le stime sono circa 17 mila.
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