Il Vertice di Versailles

Giovedì sera, i 27 capi di stato e di governo dell’Unione Europea, riuniti a Versailles sotto la guida di Emmanuel Macron, hanno annunciato una decisione davvero storica: pervenire all’autosufficienza energetica, alimentare e militare entro il 2027. Da tempo voci sagge ed autorevoli lo chiedevano ma la risposta era una diffusa sordità, non terminata neppure dopo l’uscita della Gran Bretagna, che bloccava qualsiasi serio progresso europeo. C’è voluto, come sempre succede, lo scossone dell’attacco russo all’Ucraina per risvegliare le coscienze, ricompattare gli europei (mai così uniti come ora) e far loro capire con l’evidenza che non possiamo dipendere da una Russia neo-imperialista e ricattatrice.

Spero di tutto cuore che gli obiettivi di Versailles siano perseguiti con vigore e decisione e non restino uno dei tanti “libri dei sogni”. Non sono competente in materia energetica o alimentare ma credo di sapere qualcosa sull’aspetto militare. Che l’Europa debba dotarsi di una propria, autonoma, capacità di difesa e anche di azione, mi è sempre parsa un’evidenza. È possibile realizzarla senza alterare le basi del nostro sistema di vivere, senza ridurre drasticamente le spese per l’educazione, la sanità, le infrastrutture? Credo di sì se si considera che i bilanci militari dei paesi dell’Unione, tutti insieme, superano di quattro volte quello della Russia. Ma sono spesi in modo dispersivo, con infinite sovrapposizioni e senza nessun coordinamento effettivo. Se i governi europei accettassero di dedicarne una parte almeno (un quarto, diciamo) alla difesa comune, e mettessero in comune grandi unità, soprattutto aeree, con comandi unificati, basterebbe.

I grandi Paesi europei sono su questa linea, da noi neppure la destra può opporsi, in Germania socialdemocratici e verdi marciano a pieno. E in Francia? Per ora c’è Macron, un vero e grande europeista, domani non sappiamo. Valérie Pécresse è gaullista e il gaullismo è di solito nazionalista e “codardie”, però ha anche saputo muoversi su linee europee. Ma se, Dio ne scampi, all’Eliseo andassero Marine Le Pen o l’incredibile Éric Zemmour, tutto finirebbe.

Va da sé che da qui al 2027 continueremo ad avere disperato bisogno della NATO e degli Stati Uniti. Ma anche dopo, mantenere l’alleanza transatlantica resterà un imperativo, perché se anche l’Europa si dotasse di una forza convenzionale pari o superiore a quella russa, resterebbe sempre lo squilibrio nucleare che solo gli Stati Uniti possono compensare. Sempre che a Washington non ritorni la scellerata politica trumpiana.

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