Influencer in crisi

Uno dei nuovi lavori emersi in questi ultimi anni – cioè l’influencer che letteralmente significa influenzatore o influenzatrice, a seconda, oppure con la stellina se volete essere cool – è in crisi.

Una crisi inaspettata, chi lo avrebbe mai detto. Ma andiamo per gradi. Spieghiamoci bene, andiamo a leggere cosa scritto sui vocabolari: “Termine utilizzato in ambito pubblicitario per indicare quelle persone che, essendo determinanti nell’influenza dell’opinione pubblica, costituiscono un target importante cui indirizzare messaggi pubblicitari, al fine di accelerarne l’accettazione presso un pubblico più vasto”.

Facciamo esempi pratici. Innanzitutto, bisogna essere spigliati e avere confidenza con la tecnologia. Ci sono svariati tipi di influencer; tolta la regina o meglio l’imperatrice e cioè la Ferragni, ci sono una vagonata di imitazioni. Per intenderci, la Ferragni esce di corsa in ciabatte il giorno dopo le vendite di quest’ultime, griffate e orrende come da copione, schizzano.

Mi appassiona anche la storia del ragazzo icona dei gay che è stato arrestato dalla polizia perché sorpreso in un bosco smutandato insieme a un amico. Che retrogradi questi poliziotti non hanno capito che stava girando scene per i suoi fan. Cosa poteva mai pubblicizzare? Una marca di mutande? Mah, non indago. È girata comunque la voce che tutta questa storia sia stata montata ad arte per creare aspettative su un prossimo video del ragazzo. E qui il Mah diventa doppio.

Meno dirompenti le influencer russe in lacrime che causa guerra devono fermare la loro attività. Ma forse anche qui c’è rimedio. Le ragazze a lutto per i problemi di internet in Russia invitano a usare le VPN (Virtual Private Network, rete virtuale privata), un semplice software creato per proteggere la privacy online e rendere la vita più difficile agli hacker, celando nell’anonimato il traffico e la tua posizione. Quindi, pazienza per l’inconveniente ma si trova un rimedio. Certo è che sono le due facce di una guerra assurda. Da una parte intere famiglie sfollate, morti, giovani e bambini con i mitra in mano e, dall’altra, ragazze truccatissime che si esibiscono in slip o in tacchi o come pare loro per far vedere che comunque il mondo va avanti.

Devo dire che queste ragazze russe se ne fregano abbondantemente e sono perfette come icone dei nostri tempi. Fatti di fuffa costruita a colpi di like che nemmeno le bombe, vere, possono fermare.

A questo punto mi chiedo se gli alieni esistono davvero, se ci stanno osservando e cosa stanno pensando. Io mi offro per la scienza, sono pronta a salire su un’astronave per allontanarmi da questo deserto dei tartari dell’umanità.

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