L’Accordo di associazione UE-Ucraina
Nell’ambito dei rapporti internazionali con Paesi non membri, la UE ha concluso il 21 marzo 2014 un accordo di associazione con l’Ucraina, votato con 535 voti favorevoli, 127 contrari e 35 astensioni. Gli euro-deputati hanno approvato l’accordo di associazione UE-Ucraina, che include una zona di libero scambio globale e approfondita (DCFTA). Tale accordo fu ratificato in contemporanea dal Parlamento ucraino a Kiev, promuovendo le relazioni politiche e garantendo l’integrazione economica tra l’UE e l’Ucraina, assicurando l’accesso libero e reciproco al mercato ed entrato in vigore il 1° settembre 2017.
Il relatore Jacek Saryusz-Wolski (PPE, PL) espresse parole profetiche: “Grazie a questa ratifica, la scelta europea dell’Ucraina sarà istituzionalizzata e legherà il futuro dell’UE e dell’Ucraina. La società ucraina ha pagato il prezzo più alto per le sue aspirazioni europee, piangendo la morte di numerose persone, subendo l’occupazione territoriale da parte della Russia e assistendo al deterioramento delle condizioni economiche. Con questa ratifica, l’UE fornisce all’Ucraina un importante sostegno, nonostante la deplorevole proposta di ritardare l’attuazione dell’accordo. L’accordo non rappresenta un obiettivo definitivo per le relazioni UE-Ucraina. Il futuro comune dell’UE e dell’Ucraina deve ora essere protetto dalle aggressioni russe, introducendo sanzioni sempre più pesanti fintanto che il prezzo per la Russia sarà troppo alto per sostenere la sua politica“.
L’accordo del 2014 prevede sia un’associazione politica la creazione di un’area di libero scambio, una maggiore circolazione dei lavoratori, obiettivi per la creazione di un regime di esenzione dal visto e allinea i sistemi regolamentari delle due parti, fissando calendari dettagliati per l’Ucraina per trasporre parti della legislazione comunitaria nella sua legislazione nazionale e applicarli. La parte “globale e approfondita” dell’accordo di libero scambio integra in modo sostanziale i mercati UE e quelli dell’Ucraina, smantellando i dazi sulle importazioni e introducendo un divieto di altre restrizioni commerciali, anche se con specifiche limitazioni e periodi di transizione in aree “sensibili”, come il commercio di prodotti agricoli. L’accordo integra parzialmente i mercati degli appalti pubblici. Fra il 2014 e il 2021 l’UE ha sostenuto l’Ucraina attraverso cinque operazioni consecutive di assistenza macro-finanziaria (AMF), per un totale di 5 miliardi di euro sotto forma di prestiti.
A seguito dell’invasione russa, la UE si è mossa in favore dell’Ucraina per rafforzare i legami pattuiti con l’associazione, Il 23 marzo 2022 è stato stipulato un accordo tra l’UE e la Comunità europea dell’energia atomica, da un lato, e l’Ucraina, dall’altro, sulla partecipazione dell’Ucraina a Horizon Europe. In particolare, è stata pattuita la partecipazione dell’Ucraina a tutte le parti del programma Horizon Europe e del programma di ricerca e formazione di Euratom. L’Ucraina e i soggetti giuridici ucraini partecipanti a Horizon Europe ed Euratom dovranno versare un contributo finanziario per i relativi costi di gestione, esecuzione e funzionamento. Nello specifico, il contributo finanziario è composto da un contributo operativo e da una quota di partecipazione. Grazie a questo accordo, i soggetti giuridici stabiliti nell’UE avranno la possibilità di prendere parte a programmi, progetti e attività ucraini equivalenti a Horizon Europe ed Euratom, promuovendo reciprocamente pratiche di scienza aperta. Infine, l’accordo istituisce un comitato misto UE-Ucraina per la ricerca e l’innovazione. A seguito del Consiglio Energia del 28 febbraio 2022, le reti elettriche dell’Ucraina e della Moldova sono state sincronizzate con successo con la rete continentale europea il 16 marzo 2022. Questo per soddisfare le decisioni prese dai ministri, i quali hanno espresso il loro sostegno a un rapido collegamento con la rete elettrica ucraina e hanno chiesto di portare avanti i lavori a tutti i livelli.
Il passo successivo è l’adesione a pieno titolo dell’Ucraina alla Comunità Europea come stato membro, a tale proposito lo scorso 7 marzo gli ambasciatori dei 27 Stati membri riuniti nel Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio (Coreper) avevano concordato di invitare la Commissione Europea a presentare un parere sulla domanda di adesione dell’Ucraina (e anche della Georgia e della Repubblica di Moldova), che sarà poi trasmesso al Consiglio dell’UE. La domanda formale di Kiev era stata inoltrata a Bruxelles il 28 febbraio, a soli quattro giorni dall’inizio dell’invasione russa del Paese, con la richiesta di una “procedura speciale accelerata”. La proposta è stata commentata su Twitter dalla Presidente Ursula Von der Leyen: “Il sostegno dell’UE all’Ucraina è assoluto, anche sul fronte della possibile adesione. Il percorso verso l’Unione è iniziato. Tempi come questi richiedono visione, fermezza e resistenza per poter fare un difficile passo dopo l’altro, la Commissione camminerà in questa direzione”.
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2 Comments
Bellissimo articolo, e finalmente “i fatti” che la stampa allegramente ignora. Complimenti
Grazie mille di cuore, onoratissimo