FIAT, ultime news
Complice il periodo di crisi economica, il comparto delle auto non se la passa benissimo. Secondo gli ultimi dati Acea (l’associazione di produttori europei, European Automobile Manifacturers’ Association), le immatricolazioni nel 2013 sono diminuite complessivamente dell’1,8%, per un totale di 12.308 milioni di veicoli. Ad avvertire maggiormente questo trend, che solo nell’ultima parte dell’anno ha registrato lievi segnali di miglioramento, è stata la Fiat. Con un calo del 7,3% e una quota di mercato passata in un anno dal 5,5% al 6%, la sua performance è la stata tra le peggiori in Europa.
Tali risultati – si legge in una nota diffusa dalla casa automobilistica – sono in parte da imputare alla penalizzazione del mercato italiano, che, rispetto agli altri Paesi europei limitrofi, ha concluso il 2013 con una riduzione delle immatricolazioni del 7,1%. Analizzando più nel dettaglio i dati raccolti da Acea, scopriamo che, se da una parte, il marchio Fiat è riuscito a contenere il ribasso all’1,6% (grazie a Panda e 500, le due vetture più vendute del segmento); dall’altra Alfa Romeo (nonostante il restyling di Giulietta) e Lancia/Chrysler hanno riportato un calo a doppia cifra, pari rispettivamente al 28,4% e 20%.
Contestualmente alla divulgazione di questi dati, la Fiat ha incominciato l’anno nuovo con un annuncio molto importante. A seguito dell’accordo raggiunto con Veba, il fondo gestito dall’Uaw, il Lingotto potrà finalmente entrare in possesso della restante quota detenuta dall’americana Chrysler. L’operazione che, come da programma, dovrebbe concludersi il prossimo 20 gennaio 2014, costerà 1.750 milioni di dollari americani, senza aumenti di capitali per gli azionisti, ma solo – ha rassicurato il management di Fiat – “attraverso l’utilizzo di liquidità disponibile” .
La fusione è solo una parte della strategia con cui Marchionne mira a rilanciare la produzione, vestendo il marchio di nuove e, per certi versi inedite, accezioni positive. In una recente intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, l’Ad di Fiat ha dichiarato che, in seguito agli accordi raggiunti, l’Alfa Romeo diventerà assieme alla Maserati protagonista nella produzione di macchine di lusso. Quanto alla Fiat, “andrà nella parte alta del mass market, con le famiglie Panda e Cinquecento, e uscirà dal segmento basso e intermedio” per andare a colpire una fascia di mercato leggermente più alta, dove, secondo il manager, ci sarebbero maggiori margini di guadagno a causa di una minore concorrenza.
Dopo aver rassicurato che la produzione non sarà trasferita in America, Marchionne ha dato indicazione su come verranno suddivisi i vari stabilimenti del Gruppo: “Nel polo Mirafiori-Grugliasco si faranno le Maserati, incluso un nuovo Suv, a Melfi la 500 e la piccola Jeep, mentre a Pomigliano la Panda e forse una seconda vettura”. Cassino è, invece, stato individuato come lo stabilimento più adatto per l’atteso rilancio dell’Alfa Romeo. Riguardo ad Alfa Romeo, Marchione ha anche parlato di due “capannoni fantasma” in cui, secondo fonti vicine all’azienda automobilistica, sarebbero stati progettati nuovi modelli – tra i quali anche un inedito Suv con trazione posteriore o integrale. Infine, la Lancia continuerà a essere prodotta, ma solamente per il mercato italiano.
Con una rete di 2.300 concessionari sparsi in tutti gli USA, l’acquisizione di Chrysler garantirà alle auto italiane l’accesso sui mercati mondiali. Se l’obiettivo è chiaro, resta ancora da decidere nome e sede della neonata società italo-americana.
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