La guerra indiretta
C’è una guerra diretta tra Russia e Ucraina, in cui gli orrori e le distruzioni si moltiplicano ogni giorno, e poi c’è una guerra, per ora indiretta, tra Russia e Occidente (cioè Stati Uniti e NATO). La fornitura di armi da parte occidentale al coraggioso popolo ucraino sta, perlomeno, ritardando e reso assai più costosa la vittoria di Mosca (il Ministro della Difesa inglese ha dichiarato ai Comuni che i russi avrebbero perso 15.000 uomini e migliaia di mezzi corazzati, ma naturalmente bisogna fare una certa tara a queste affermazioni). Aggredendo l’Ucraina, Putin pensava a una operazione rapida e indolore contro un vicino indifeso e arrendevole. Si è trovata difronte un avversario combattivo e deciso a lottare per la propria sopravvivenza e, inaspettatamente, l’intera forza della tecnologia NATO e americana.
Parlando ai giornalisti in Polonia, il Segretario alla Difesa USA, Austin, l’ha del resto riconosciuto con chiarezza: l’obiettivo americano è di indebolire la Russia al punto da renderle impossibile ritentare presto nuove avventure del genere.
Sempre più si rivela, insomma, la stolida irresponsabilità del despota russo, che è riuscito a mettere l’intero Occidente contro il suo Paese, ha provocato la decisione di Svezia e Finlandia di entrare nella NATO, rafforzandola, e indirettamente ha favorito in Francia la sconfitta della Le Pen, accusata di servilismo verso Mosca, e forse a salvare in extremis il “falco” Johnson, suo nemico e, se non ci fosse stata la guerra, già abbattuto dal suo stesso partito. Senza parlare dei danni alla propria economia e di quelli inferti in Occidente agli oligarchi sostenitori e complici. Un capolavoro di diplomazia, e tutto per passare come un eroe salvatore del popolo russo (v. Hitler) e conquistare qualche territorio in più, ridotto ormai a una landa devastata popolata di macerie. E c’è chi continua a dargli ragione!
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